Il saluto che, oggi, siamo prematuramente chiamati a rendere a Giovanni Tumbiolo non è, nè può essere, l’ultimo, rispettoso e doloroso atto verso un grande amico ed un coraggioso siciliano. Esso deve, piuttosto, rappresentare una promessa e un atto di ulteriore e collegiale impegno, affinché lo straordinario lavoro di Giovanni non abbia a perdersi nel vuoto della sua scomparsa.
Ho conosciuto bene Giovanni. In questa consuetudine, sono cresciuti, da parte mia, sentimenti autentici di ammirazione, apprezzamento, intima soddisfazione per quanto egli fosse capace di fare nell’interesse vero ed autentico della Sicilia e dei siciliani più fragili e bisognosi di aiuto.
Muovendo dalla felice intuizione della centralità del mare e del valore aggiunto della pesca, ha saputo teorizzare e concretizzare la costruzione di un prezioso percorso di rapporti internazionali, di mediazioni alte e tolleranti, di valorizzazione territoriale che trovavano il proprio coagulo culturale ed ideale nella centralità del Mediterraneo e nello sviluppo, coordinato e pacifico, dei Paesi che vi si affacciano.
Scompare un Amico, un raffinato cultore di innovazione, un operoso costruttore di futuro.
Per una volta, mi rifiuto di immaginare chi ci ha lasciati, ammiccante dal Suo meritato pertugio nel Cielo. Mi piace piuttosto pensare a Giovanni che, sacrificatosi come Colapesce per la sua Sicilia, ha voluto tuffarsi, silenziosamente e per sempre, in quell’amato ed azzurro mare dalle cui profondità regge, come in una moderna e rinnovata leggenda, le sorti ed il domani di questa nostra Isola.
Ciao Giovanni! Abbiamo il dovere di non dimenticarti.
(Tratto dalla pagina facebook dell’assessore regionale Lagalla)
Roberto Lagalla