Sono sbarcati nella notte a Pozzallo i 509 migranti che erano a bordo della nave Diciotti, arrivata nel porto del Ragusano dopo sette giorni di navigazione in mare. Le prime a scendere sono state 30 donne incinte, alcune di loro avevano i figli piccolissimi tra le braccia. A bordo della nave anche i 42 superstiti salvati dall’equipaggio della Trenton, nave della marina militare Usa, dopo un naufragio in cui risultano disperse 70 persone.
Tra le vittime del naufragio al largo della Libia ci sono anche una donna incinta e una giovane mamma con la sua neonata.
“Sono stanchi e provati dal lungo tragitto in mare, con condizioni meteo alterne”, afferma un soccorritore. La maggioranza sono donne, poi bambini, molti dei quali non accompagnati, e uomini. Il più piccolo ha pochi mesi. Dieci di loro hanno avuto bisogno di essere trasbordati da nave Diciotti, prima dell’approdo, con una motovedetta della capitaneria di porto di Pozzallo: sei bambini, tre donne e un ventunenne, perché disidratati e bisognosi di immediate cure mediche. I più piccoli sono stati portati in braccio da volontari della Croce rossa sotto una tenda bianca.
A bordo c’era anche un cadavere e l’ispezione ha accertato che l’uomo, la cui salma è stata portata in obitorio per una esame medico legale, era morto per annegamento. Secondo testimonianze a bordo, era un nigeriano molto malato che viaggiava da solo.
Unhcr: “Porto sicuro è imperativo umanitario urgente” – “L’assegnazione di un porto sicuro per i migranti soccorsi in mare è un imperativo umanitario urgente e deve avvenire nel più breve tempo possibile, non possono aspettare per giorni in mare”. E’ l’appello fatto da Marco Rotunno, dell’ufficio comunicazione Unhcr Italia.
(Fonte: Tgcom24.mediaset.it)