Non andrà in carcere, per ora, don Paolo Glaentzer, il parroco che ha rischiato il linciaggio dopo essere stato sorpreso in flagrante, in auto alla periferia di Firenze, con una bambina di 11 anni, trovata “coi pantaloni abbassati”. Il sacerdote, 70 anni, resta così agli arresti domiciliari. La decisione è del giudice per le indagini preliminari di Prato, Francesco Pallini, che ha sciolto la riserva sulla misura cautelare da applicare. Il magistrato ha respinto la richiesta della procura di Prato che chiedeva il carcere, accogliendo la tesi della difesa e disponendo i domiciliari. Per don Paolo l’accusa è di violenza sessuale aggravata.
Nel corso dell’udienza di convalida dell’arresto, il prete, difeso dall’avvocato Valeria Fontana, avrebbe risposto a tutte le domande del giudice e del pm e, da quanto appreso, avrebbe ammesso di essersi appartato con la bambina e che non era la prima volta che accadeva. “Saliva sulle mie ginocchia e giocava con me. I genitori non sapevano nulla, sapevano che fra me e la bambina c’era un rapporto affettuoso e si fidavano. Non era la prima volta, era lei a prendere l’iniziativa” avrebbe detto l’uomo di chiesa, secondo quanto riporta La Nazione. Il pm Laura Canovai ha chiesto la custodia in carcere, mentre per la difesa gli arresti domiciliari appaiono sufficienti considerata l’età del religioso.
La bambina era già da tempo seguita dagli assistenti sociali, che tramite la procura avrebbero chiesto al tribunale dei minori l’allontanamento dalla famiglia. Decisione alla quale, oltre ai genitori, si sarebbe opposto anche lo stesso sacerdote. Don Paolo ha dichiarato di intendere il suo rapporto con la piccola come una relazione affettiva, e che sarebbe stata sempre lei a prendere l’iniziativa. Il parroco è stato sospeso dall’esercizio sacerdotale dall’Arcidiocesi di Firenze.
(Fonte: Fanpage.it)