Non si calmano le acque intorno alla compagnia aerea low cost Ryanair, ormai da diversi mesi al centro di una pesante battaglia interna tra dipendenti e stato maggiore capitanato da Michael O’Leary. La scorsa settimana si è tenuto in Italia un incontro dei sindacati europei rappresentativi di piloti e assistenti di volo, che aveva anticipato una agitazione nelle giornate seguenti. Ora i piloti tedeschi sono i primi a muoversi, con gli assistenti di volo: dopo la prima ondata di proteste, un mese fa, il sindacato Cockpit ha annunciato per mercoledì 12 settembre una nuova mobilitazione di 24 ore.
Come ha riportato la Reuters nella serata di lunedì, l’azione potrebbe creare a catena disagi per tutti i voli che nascono dalla Germania per dirigersi fuori dal Paese: già 150 voli su 400 previsti sono considerati a terra. E’ l’ennesimo tentativo di cercare di spuntare migliori condizioni lavorative e salariali. In una nota ufficiale del capo della delegazione del sindacato Cockpit, Ingolf Schumacher, si legge che “nonostante il chiaro segnale mandato con lo sciopero di inizio agosto, siamo ancora all’impasse sul tavolo delle trattative”.
Quello nel cuore dell’esate, era stato il peggior sciopero incassato dalla compagnia irlandese, con i piloti di cinque Paesi europei a incrociare le braccia e 55mila clienti dell’aviolinea costretti a cambiare i programmi delle loro vacanze.
Di fronte alla nuova agitazione tedesca, è secca la risposta della compagnia che ribatte di aver “offerto contratti a livello locale e migliorato le paghe”, ragioni per le quali “non ci sono ragioni per ulteriori disservizi: facciamo affidamento sui nostri piloti tedeschi, perché lavorino questo mercoledì”. Un portavoce rincara la dose con una minaccia neppure troppo velata: “Gli scioperi che vengono minacciati possono solo danneggiare le attività di Ryanair in Germania e, se saranno confermati, porteranno al taglio di basi e posti di lavoro sia per i piloti che per gli equipaggi, in particolari nelle basi secondarie”.
Secondo i sindacati, gli accordi contrattati con i piloti in Irlanda ed Italia nelle scorse settimane non possono fungere da libro mastro per la Germania, visto che non risolvono i nodi su paghe e condizioni di lavoro. Inoltre, Cockpit lamenta che la compagnia abbia proposto un mediatore irlandese e che sia stata costretta a rifiutare la sua azione perché “non aveva sufficiente conoscenza delle leggi tedesche”.
Proprio la minaccia di nuovi scioperi selvaggi per la carta agitata dalle sette organizzazioni sindacali rappresentanti il personale di volo in cinque Paesi, nel summit della scorsa settimana che si era chiuso promettendo battaglia entro la fine del mese. E stando a quanto riferito dalla televisione belga Rtbf, lo sciopero europeo dei dipendenti di Ryanair dovrebbe alla fine cadere il 28 settembre prossimo ed esser ufficialmente annunciato il 13 settembre, in occasione di una conferenza stampa a Bruxelles. Gli scioperi dovrebbero riguardare il Belgio, i Paesi Bassi, l’Italia, la Spagna e il Portogallo. I sindacati chiedono che la compagnia low cost irlandese rispetti i contratti nazionali. Attualmente la protesta dovrebbe riguardare gli assistenti di volo ma potrebbero partecipare anche i piloti.
(Fonte: Repubblica.it)