Crescono i contagi e anche la Chiesa italiana aggiorna le misure anti-Covid. La segreteria generale della Cei ha inviato una lettera ai vescovi che contiene una serie di misure destinate a diocesi e parrocchie di fronte all’impennata di casi.
Mascherina Ffp2 per andare a messa
Per le messe, la Conferenza episcopale italiana chiede di osservare con attenzione alcune disposizioni: “Mascherine, distanziamento tra i banchi, niente scambio della pace con la stretta di mano, acquasantiere vuote”. Non serve, il green pass per partecipare alle liturgie e per quanto riguarda le mascherine, la Cei ricorda che il protocollo non specifica se chirurgica o Ffp2 ma consiglia quest’ultima perchè, come si legge nella lettera, “ha un elevato potere filtrante e viene raccomandata, come peraltro le autorità stanno ribadendo in questi giorni”. Nella missiva viene ricordato di mettere “a disposizione il gel igienizzante” all’ingresso, a igienizzare “tutte le superfici (panche, sedie, maniglie…) dopo ogni celebrazione”.
Green pass: no per la messa, sì per le attività pastorali
Il green pass rafforzato è obbligatorio per le attività pastorali e tutto ciò che gravita attorno al mondo ecclesiale: i musei, i bar degli oratori, le strutture sportive, le feste. La Cei specifica che occorre “per qualsiasi attività culturale, sociale e ricreativa, anche qualora si svolga in ambienti parrocchiali”.
Catechismo, sorveglianza con testing
Il catechismo può continuare in presenza ma la Cei precisa che non potranno partecipare i ragazzi che a scuola sono sottoposti a “sorveglianza con testing” perché entrati in contatto con un positivo. Per loro il ministero della Salute sconsiglia di svolgere attività extrascolastiche: quindi niente catechismo “fino all’esito negativo del secondo test da effettuarsi cinque giorni dopo il primo”. Per quanto riguarda la mascherina, è consigliata sempre la Ffp2.
Fonte: Gds.it