Le nuove varianti Covid Centaurus e Cerberus sono arrivate anche in Sicilia, come prevedibile. Qualche giorno fa sono state rilevate prima all’hub della Fiera del Mediterraneo, a Palermo, e dopo il laboratorio del Policlinico del capoluogo siciliano ha confermato quanto sospettato. Per novembre gli scienziati prevedono che ci sarà una nuova ondata dovuta a queste varianti, e già l’allarme è salito. Quale sarà la situazione in Sicilia? Quali sono i rischi?
“Queste varianti non sembrano più gravi – dice il commissario straordinario all’emergenza Covid di Palermo, Renato Costa -. Dovrebbero essere più contagiose e dovrebbero eludere, in parte, le difese immunitarie acquisite, soprattutto la Cerberus. E’ comunque presto per dire se ci sarà una nuova ondata, la situazione sembra sotto controllo. I vaccini? Dovrebbero essere efficaci anche contro questa sottovariante”.
Dopo mille giorni di pandemia è comunque arrivato un nuovo allarme dell’Agenzia europea del Farmaco: “Non è ancora finita, nelle prossime settimane ci sarà una nuova ondata legata alle nuove sottovarianti di Omicron”. L’andamento della pandemia e le scelte da compiere sulla gestione tengono banco a Bruxelles.
Una risalita dei contagi in Italia, è indicata dall’analisi dello statistico Livio Fenga, senior lecturer del Centro di analisi, simulazione e modelli (CSAM) dell’università britannica di Exeter. “Nei prossimi 30 giorni si prevede un aumento del 4,9% dei casi di Covid-19 in Italia, che passerebbero così dai 499.999 positivi del 25 ottobre a circa 524.500”- sottolinea, specificando che “la situazione è però molto instabile, probabilmente a causa del ruolo giocato dalla sottovariante BQ.1.1, nota come ‘Cerberus’. Gli incrementi previsti si riferiscono soprattutto al Nord, con Trento (+15%), Veneto e Liguria (12%)”.
Secondo l’ultima rilevazione pubblicata dai Centers for Disease Control and Prevention nell’ultima settimana sono state responsabili rispettivamente del 14% e del 13,1% dei contagi, con un aumento di oltre il 60% rispetto alla scorsa settimana. Scende invece al 49,6% la sotto-variante BA.5, rispetto al 60,3% della scorsa settimana.
La crescita di BQ.1 è iniziata all’inizio di questo mese. Nella settimana conclusasi l’1 ottobre BQ.1 e BQ.1.1 erano responsabili rispettivamente dell’1,7% e dello 0,9% dei contagi. Dopo aver raddoppiato ogni settimana la loro incidenza, nella rilevazione della scorsa settimana erano al 9,3% e al 7,2%. Oggi hanno superato, complessivamente, il 27%.
Nei giorni scorsi Maria Van Kerkhove, a capo del gruppo tecnico per il Covid-19 dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, ha dichiarato che al momento non ci sono elementi che indichino «cambiamenti nella severità» della sotto-variante.
Fonte: gds.it