Una bambina romana di 7 anni è morta mentre era in vacanza nelle Filippine, dopo essere venuta a contatto con una medusa. La piccola, Gaia Trimarchi, era in gita nell’isola di Sabitang Laya con la mamma, di origini filippine. Stava raccogliendo conchiglie in un tratto di mare quando è stata punta. Ci sono voluti 40 minuti per raggiungere l’ospedale, nell’isola più grande dell’arcipelago. Ma all’arrivo era già morta per una grave reazione allergica.
La madre della piccola ha raccontato che Gaia il 26 luglio era in acqua nei pressi dell’isola Sabitang Laya, quando ha lanciato un urlo di dolore. La donna, che era in vacanza con il fratello, la cognata, il nipote e l’allenatore di nuoto della bambina, ha detto di aver visto la gamba della bambina diventare rapidamente di colore viola. Una reazione allergica provocata probabilmente dal contatto con una cubomedusa.
Il lungo trasporto in ospedale – Stando a quanto riferito, non c’erano kit di primo soccorso sulla barca che stava portando in tour la famiglia, e il trasporto in ospedale ha richiesto 30 minuti di navigazione e altri 10 dalla spiaggia alla struttura. Un tempo troppo lungo: al suo arrivo al pronto soccorso Gaia è stata dichiarata morta a causa di una grave reazione allergica.
Fatale il contatto con una cubomedusa – “Non c’erano segnali di avvertimento. Le nostre guide non ce ne hanno parlato”, ha detto la madre della bambina, denunciando che la tragedia sarebbe stata evitata se i turisti fossero stati avvisati del pericolo. Un altro bambino di 6 anni era morto nelle stesse acque una settimana prima.
Meduse, consigli per i bagnanti
La medusa che uccide in un minuto – La Chironex fleckeri, più nota come “vespa di mare” o “cubomedusa”, è uno degli esseri più velenosi del mondo e può uccidere addirittura in un minuto. Venire a contatto con i suoi tentacoli che possono essere lunghi anche tre metri, può essere letale. Può causare la morte per shock, dopo intensi spasmi muscolari, paralisi respiratoria e muscolare ed arresto cardiaco.
La pericolosità è dovuta alle migliaia di cellule velenifere che si trovano appunto lungo i tentacoli. La sua “strisciata” è dolorosissima e provoca una intensa sensazione di calore. Il veleno quando entra nel circolo sanguigno causa intensi spasmi muscolari, paralisi respiratoria e infine arresto cardiaco, il tutto nel giro di 2-3 minuti.
Dove vive – La sua presenza è stata riscontrata lungo le coste australiane, della Nuova Guinea, nelle Filippine e in Vietnam. L’anno scorso, la vespa di mare avrebbe ucciso una settantina di persone nel mondo.
In caso di puntura – “La prima cosa da fare è raschiare via le particelle caustiche rimaste sulla pelle – a spiegarlo all’Adnkronos.it è Antonino Reale, responsabile di Pediatria dell’emergenza dell’ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma -. Poi è bene lavare accuratamente la parte con acqua dolce o salata. Inutile, invece, l’uso di sabbia calda o di ammoniaca. La sostanza più efficace per le punture di meduse è il cloruro d’alluminio al 5%: ha infatti una doppia azione, vasocostrittrice e antidolorifica”.
(Fonte: Tgcom24)