La Spagna è col fiato sospeso per la vicenda del piccolo Yulen, un bimbo di due anni e mezzo caduto in un pozzo nella Sierra di Totalan, nei pressi di Malaga. L’incidente è avvenuto mentre il piccolo giocava nella proprietà di un familiare. Per tutta la notte oltre cento soccorritori fra vigili del fuoco, protezione civile e Guardia civil, hanno cercato invano di contattare il bimbo all’interno della cavità, larga 25 centimetri e profonda cento metri.
Il robot di soccorso sceso con telecamere non è riuscito ad andare oltre i 78 metri di profondità a causa di una frana. Una tragedia che agli italiani ricorda quella piccolo Alfredino Rampi di Vermicino.
Tre tecniche per raggiungere il bimbo – Nelle operazioni di salvataggio del piccolo Yulen “saranno impiegate tre tecniche differenti”, secondo quanto ha annunciato il portavoce della guardia civile, Bernardo Moltó. Con tutte le cautele del caso, si estrarrà con una potente pompa aspiratrice il materiale franato a 78 metri di profondità, che impedisce al robot sonda di raggiungere il fondo del pozzo, a 110 metri. In secondo luogo si scaverà “un pozzo parallelo” a quello nel quale è precipitato il bambino, per tentare di raggiungerlo. Allo stesso tempo, la cavità di 25 centimetri di diametro “sarà intubata” per rafforzarne le pareti e impedire nuovi cedimenti di terreno, che potrebbero seppellire Yulen.
Intanto i genitori del piccolo, José Roselló e Victoria Garcia, continuano a seguire le operazioni di salvataggio nella zona collinare, di difficile accesso, assistiti da psicologi della Protezione civile.
(Fonte: Tgcom24.mediaset.it)