Il tecnico è stato riconfermato sulla panchina gialloblù in vista della prossima stagione dopo l’ottimo lavoro svolto nello scorso campionato, terminato con il nono posto finale in classifica.
Arrivato a Mazara nello scorso mese di novembre, a pesare nella scelta di Domenicali anche il legame profondo con la città e con la piazza, nato e cresciuto nel corso dei mesi.
“Quando lo scorso anno sono stato chiamato per venire ad allenare il Mazara ho accettato senza informarmi e senza saper nulla della società, della squadra e della città. Conoscevo lontanamente Mazara soprattutto per un discorso legato ai pescherecci e al pesce buono.
Ho accettato questo incarico e avevo già rifiutato alcune proposte, ma alla chiamata di un amico non potevo dire di no. Mi era stato detto che c’era bisogno di dare una scossa alla squadra e salvarla, perché la società stava lavorando per un futuro più roseo e ci sarebbe stato un prosieguo in tutto quanto.
Così è stato, ci siamo salvati, abbiamo proposto un buon calcio, abbiamo perso ma abbiamo anche vinto. Siamo arrivati in finale di Coppa Italia con merito, poi l’abbiamo persa con grande rammarico perché chi ha visto la partita sa com’è andata. E adesso ho accettato di rimanere e continuare quest’avventura per migliorare questa società insieme ai dirigenti, agli sponsor, insieme alla città e ai tifosi.
L’idea è di costruire una squadra che possa disputare un ottimo campionato, dando soddisfazioni ai nostri tifosi e, possibilmente, riportandone il più possibile allo stadio. Questi sono i programmi e le motivazioni. Io per lavorare ho bisogno di grandi stimoli e grandi motivazioni, anche perché non sono più un allenatore di primo pelo, ho diverse esperienze alle spalle. Le motivazioni, il fatto di poter lavorare in una società che ha voglia di imporsi e riconquistare una tifoseria e una città con un passato calcistico importante mi dà gli stimoli per dare il meglio di me stesso.
Insieme alla società e a tutti quelli che lavoreranno per questa società. E insieme ai calciatori cercheremo di dare un’impronta, un’immagine importante che non si fermi solo a questo campionato ma che possa proseguire nel tempo nel migliore dei modi”.