Il 20 novembre 2023 Sua Eccellenza Reverendissima Mons. Vito Rallo, Arcivescovo titolare di Alba e Nunzio Apostolico, ha ricevuto dall’Ambasciatore del Regno del Marocco presso la Santa Sede, Signora Raja Naji, l’onorificenza del Gran Cordone dell’Ordine di Ouissam Al Alaoui, la più alta tra le cinque onorificenze istituite l’11 gennaio del 1913.
La cerimonia della consegna si è svolta presso la residenza dell’Ambasciatore del Regno del Marocco a Roma alla presenza di diversi rappresentanti istituzionali, autorità civili e religiose, personalità, familiari ed amici dell’alto presule convenuti per testimoniare la propria considerazione per l’alta onorificenza di cui è stato insignito Mons. Vito Rallo.
Egli ha svolto l’incarico di Nunzio Apostolico, quale rappresentante del Santo Padre presso il Regno Alaouita, dal 12 gennaio 2015 al 22 agosto 2023.
L’intensa e produttiva missione diplomatica e pastorale è culminata nel viaggio apostolico di Papa Francesco, avvenuto a Rabat il 30 e 31 marzo 2019, su invito di Sua Maestà il Re Mohammed VI Comandante dei credenti, e suggellata dallo storico Appello del Re del Marocco e del Santo Padre che riconosce l’unicità e la particolare sacralità di Gerusalemme/Al Qods Acharif, Città della Pace e città custode dei luoghi santi delle tre grandi religioni monoteiste.
Appello il cui altissimo significato spirituale assume una dimensione ancor più pregnante e premonitrice alla luce degli avvenimenti terribili delle ultime settimane che hanno colpito quella terra martoriata da secoli di divisioni, lotte e conflitti.
Ma l’opera di Mons. Vito Rallo è stata apprezzata nella sua quotidiana attenzione al dialogo interreligioso che lo ha visto protagonista, in moltissime iniziative, dell’ulteriore miglioramento delle relazioni tra i rappresentanti delle tre religioni monoteiste.
Inoltre S.E.R. Mons. Vito Rallo non ha mancato di fornire un prezioso contributo al miglioramento delle relazioni tra Santa Sede e Regno del Marocco, contribuendo a rafforzare un’ampia convergenza ed affinità di vedute sulle grandi questioni globali come la pace, lo sviluppo, i diritti umani, la libertà religiosa, la tutela dell’ambiente e i migranti.
Nel soccorrere alle molteplici necessità della Chiesa locale, presentando, tra l’altro, al Santo Padre i candidati per le sedi arcivescovili di Rabat e Tanger, il Nunzio Apostolico di origini mazaresi ha operato con successo nella comunità marocchina, esempio di Islam moderato, aperto, moderno, accogliente e rispettoso della libertà di culto.
Discorso di S.E.R. Mons. Vito Rallo, Arcivescovo titolare di Alba, Nunzio Apostolico, in occasione del conferimento del Grand Cordon dell’Ordine del Wissam Al Alaoui, concesso da Sua Maestà Mohammed VI, Re del Marocco.
Excellence Madame l’Ambassadeur
Eminence, Excellences,
Monsieur le Vice-Président de la Chambre des Députés d’Italie
Mesdames et Messieurs les Ambassadeurs,
Chers Monseigneurs
Chers amis,
C’est avec une grande émotion que je m’adresse à vous ce soir, à l’occasion de la remise du Wissam Al Alaoui de Grand Cordon, que Sa Majesté le Roi Mohammed VI, Amir Al Mouminine, que Dieu L’assiste, a bien voulu décerner à ma modeste personne, au terme de ma mission comme Nonce Apostolique auprès du Royaume du Maroc pendant sept ans et demi. Je tiens à remercier S. Exc. Madame l’Ambassadeur pour cette cérémonie qui témoigne de son estime et de sa générosité à mon égard.
Gli anni trascorsi in Marocco sono stati per me un’esperienza arricchente e indimenticabile. Ho avuto il privilegio di rappresentare la Santa Sede, quale Nunzio Apostolico accreditato presso il Regno del Marocco. Ho avuto altresì l’insigne onore e il piacere di incontrare Sua Maestà il Re Mohammed VI, Amir Al Mouminine, Comandante dei Credenti, garante della libertà di culto, sia nel giorno della cerimonia di presentazione delle Lettere Credenziali, sia in occasione della visita di Sua Santità Papa Francesco in Marocco il 30 e 31 marzo 2019.
Mi permetta, cara Eccellenza, di ringraziare, attraverso di voi anche Sua Ecc.za il Ministro degli Affari Esteri, della Cooperazione Africana e dei Marocchini Residenti all’Estero S.E. Nasser Bourita per il grande lavoro che abbiamo realizzato insieme nei preparativi della visita del Sommo Pontefice in Marocco. Grazie alla sua non comune intelligenza e capacità nonché seguendo fedelmente le Istruzioni reali, Sua Ecc.za il Ministro Nasser Bourita ha saputo organizzare al meglio questa visita che, secondo l’opinione pubblica, si è rivelata un successo straordinario per il Regno Alaouita. In tale occasione, infatti, si è potuto apprezzare tutte le peculiarità positive del Marocco che lo contraddistinguono come una nazione aperta, moderna, accogliente, rispettosa di tutte le fedi ed in particolare dei fedeli delle tre grandi religioni monoteiste.
A suggello dell’importanza di tale storico evento, Sua Santità Papa Francesco e Sua Maestà il Re Mohammed VI, riconoscendo l’unicità e la sacralità di Gerusalemme/Al Qods Acharif e avendo a cuore il suo alto significato spirituale e la sua particolare vocazione di Città della Pace, il 30 marzo 2019 hanno condiviso il seguente appello:
“Crediamo sia importante preservare la Città Santa di Gerusalemme/Al Qods Acharif come patrimonio comune dell’umanità e, soprattutto per i fedeli delle tre religioni monoteiste, come luogo di incontro e simbolo di pacifica convivenza, dove si coltivano il rispetto reciproco e il dialogo.
A tal fine, occorre preservare e promuovere il carattere specifico multireligioso, la dimensione spirituale e la particolare identità culturale di Gerusalemme/Al Qods Acharif.
Auspichiamo, pertanto, che nella Città Santa siano pienamente garantiti la piena libertà di accesso ai fedeli delle tre religioni monoteiste e il diritto di ciascuno di esercitare il proprio culto, affinché a Gerusalemme / Al Qods Acharif si elevi da parte dei loro fedeli, la preghiera a Dio, Creatore di tutti, per un futuro di pace e di fraternità sulla terra”.
Eccellenza,
Durante gli anni trascorsi in Marocco, ho avuto il piacere di scoprire la bellezza e la varietà di questo Paese, il suo patrimonio storico, artistico e spirituale, la sua vitalità democratica, la sua influenza internazionale e la sua generosità verso i più bisognosi, come abbiamo visto recentemente nella gestione delle delicate e problematiche conseguenze del terremoto che ha provocato migliaia di morti e di feriti oltre alla distruzione di interi centri abitati ed infrastrutture.
Quando ho visitato la Vostra affascinante terra insieme a qualche amico, non ho potuto fare a meno di apprezzare la gentilezza, la calorosa accoglienza e la sicurezza riscontrabile in tutti i quartieri e le medine ove mi sono recato. Non potrò altresì dimenticare gli interessanti e fruttuosi incontri dedicati al Dialogo interreligioso, i ftour, le cene pluriel o interreligiose. Il Marocco è un Paese dove è bello vivere.
Mi sono preoccupato anche di rafforzare i legami tra la Santa Sede e il Regno, due partner che condividono valori comuni e interessi strategici. Ho potuto stimare la qualità del dialogo interreligioso e della cooperazione tra le due parti nonché, in particolare, l’ampia convergenza ed affinità di vedute sulle grandi questioni globali come la pace, lo sviluppo, i diritti umani, la libertà religiosa, la tutela dell’ambiente e i migranti.
Desidero inoltre esprimere il mio più sentito ringraziamento a Sua Santità Papa Francesco che, nel conferirmi l’incarico di rappresentarlo in Marocco, mi ha fatto uno dei doni più belli della mia vita, concedendomi la possibilità di conoscere, apprezzare e stimare una società musulmana, che, guidata dal Suo Re Mohammed VI, Comandante dei Credenti, può, senza dubbio, essere additata quale esempio di comunità che accoglie, rispetta e tutela la professione del culto da parte dei credenti delle altre due religioni monoteiste. Ringrazio, altresì, il Santo Padre per la stima e la fiducia che mi ha accordato durante i 10 anni del Suo Pontificato. Chiedo a Sua Eminenza il Cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato, di voler presentare al Santo Padre i sensi della mia stima, obbedienza e filiale rispetto.
Ed ora, vorrei ringraziare sentitamente Sua Maestà il Re Mohammed VI, che Dio L’assista, Comandante dei Credenti, “fedele alla tutela della fede e della religione e investito della responsabilità di assicurare il libero esercizio del culto per tutte le religioni celesti” (Messaggio Reale in occasione dell’inaugurazione di Slat Al Fassiyine a Fez, 13 febbraio 2015), che consente che nel Suo regno le comunità delle tre religioni monoteiste, quella musulmana, quella ebraica e quelle cristiane, possano convivere nel pieno rispetto reciproco e nella quotidiana condivisione dei valori fondamentali dell’umanità. A Sua Maestà il Re esprimo pertanto la mia più profonda gratitudine e il mio più sincero apprezzamento.
Eccellenza Signora Ambasciatore,
Prima di concludere, mi sia permesso di elevare il mio ultimo pensiero ai miei genitori che mi hanno donato la vita e mi hanno sempre sostenuto e accompagnato fino alla loro dipartita terrena. Senza la loro continua presenza ed amorevole assistenza oggi non sarei qui. Ad essi e ai miei familiari qui presenti desidero dedicare l’insigne onorificenza che Sua Maestà Mohammed VI, Comandante di credenti, Re del Marocco, mi ha conferito.
Eccellenza Signora Ambasciatore,
In segno di gratitudine, ho il piacere di farLe omaggio di questo libro contenente le foto della mia Ordinazione Episcopale e del mio arrivo come Nunzio Apostolico in Burkina Faso e Niger, nonché questa medaglia coniata in occasione della visita del Santo Padre Francesco in Marocco nel 2019.
Eccellenza Signora Ambasciatore, ho lasciato il Marocco con un sentimento di gratitudine e di affetto. Serberò gelosamente un ricordo indelebile della sua accoglienza, della sua amicizia e della collaborazione che ho sempre riscontrato. La ringrazio per tutto quello che ha voluto fare per me e per la Santa Sede. Le auguro ogni successo nella sua missione diplomatica e assicuro la mia preghiera per Lei, la sua famiglia e i suoi collaboratori e collaboratrici.
Que Dieu vous bénisse tous! Assalam Aleikum
Roma, 20 novembre 2023
XVito Rallo
Arcivescovo titolare di Alba
Nunzio Apostolico