Durante questo periodo di emergenza sanitaria e con la chiusura di molte attività lavorative, per molti si è posto il problema di come riuscire a sostenere il costo dell’affitto, sia di immobili ad uso abitativo che di quelli ad uso commerciale.
Le misure straordinarie di contenimento del COVID 19 nulla hanno previsto di specifico in materia locatizia, salvo un credito di imposta sui canoni commerciali di marzo 2020, né tantomeno è stata prevista una “moratoria” dei canoni derivanti da contratti di locazione in essere che vanno, quindi, adempiuti.
Tuttavia, considerata l’eccezionalità degli eventi e della situazione che ci troviamo a vivere, la ragionevolezza e la buona fede delle parti interessate possono aiutare a trovare il rimedio che il diritto in questo momento non offre.
In tal senso, il conduttore/inquilino potrà trovare un accordo con il proprietario per ridurre l’importo del canone di locazione nel periodo emergenziale.
Per evitare, però, di pagare le imposte sui canoni di locazione non riscossi è necessario che l’accordo venga registrato entro 30 giorni.
La registrazione, però, potrebbe risultare complessa se si considera che gli uffici sono tutti chiusi o quasi: è possibile quindi inviare l’atto tramite posta elettronica (ordinaria, non serve necessariamente la PEC), oppure attendere la riapertura degli uffici.
Una volta finita l’emergenza occorrerà, in ogni caso, depositare l ’originale dell’atto presso l’ufficio competente.
L’accordo di riduzione del canone può riguardare non solo gli immobili privati ad uso abitativo, ma anche l’affitto di locali commerciali e non rilevano le differenze in termini di durata del contratto, o relativamente al regime fiscale di tassazione ordinaria o cedolare secca.
Nella redazione dell’accordo è necessario fare riferimento al contratto in essere, indicando i dati del locatore e del conduttore/inquilino, riportando il canone annuale inizialmente stabilito, l’ammontare ridotto concordato e il numero di mesi per i quali l’inquilino pagherà l’importo più basso.
In pratica se il contratto iniziale prevedeva un canone mensile di 800 euro, pari a 9.600 euro per l’anno 2020, e il locatore accetta una riduzione a 500 euro al mese per sei mesi, il nuovo canone annuo da comunicare all’Agenzia sarà pari a 7.800 euro per il 2020 ( 800 euro per sei mesi, più 500 per gli altri sei).
L’accordo deve contenere la data e la firma di entrambe le parti in causa (per evitare gli spostamenti è possibile inviare tramite e-mail l’atto ed utilizzare uno scanner per inviarlo sottoscritto).
Al momento della ripresa del pagamento regolare del canone di locazione per intero non sarà necessario effettuare alcuna comunicazione all’Agenzia delle Entrate.
Con la registrazione dell’accordo per il proprietario sarà possibile pagare le imposte esclusivamente su quanto effettivamente riscosso”.
Avv. Giuseppina Gilda Ferrantello