“L’emergenza causata dal Coronavirus ha indotto il Governo ad adottare una serie di decreti legge finalizzati a prevenire e contenere i contagi e che incidono su molti aspetti della nostra quotidianità.
Dopo il dpcm 9 marzo 2020 (detto anche decreto #iorestoacasa), infatti, tutta l’Italia è diventata un’unica zona rossa col conseguente divieto di circolazione delle persone in entrata e in uscita.
Gli spostamenti all’interno del territorio nazionale sono consentiti solo in caso di:
1.comprovate esigenze lavorative;
2. situazioni di necessità;
3.spostamenti per motivi di salute;
5.rientro presso il proprio domicilio, abitazione o residenza.
Per giustificare gli spostamenti è necessario esibire un’apposita autocertificazione che potrà essere compilata anche al momento in cui si viene fermati dalle autorità.
Ma quali possono essere le conseguenze di carattere penale nel caso in cui venga fatta una dichiarazione mendace alle Forze dell’Ordine in merito alle ragioni dello spostamento?
La risposta la troviamo proprio nel modulo di autocertificazione predisposto dal Governo, nel quale viene menzionato l’articolo 495 del Codice penale.
Il suddetto articolo prevede il delitto di “Falsa attestazione o dichiarazione a un pubblico ufficiale sulla identità o su qualità personali proprie o di altri”, il quale punisce con la pena della reclusione da 1 a 6 anni “Chiunque dichiara o attesta falsamente al pubblico ufficiale l’identità, lo stato o altre qualità della propria o dell’altrui persona”.
L’invito è dunque quello di seguire alla lettera le disposizioni dettate dal Governo per affrontare e contenere il Coronavirus, le quali in alcun modo consentono spostamenti privi di una adeguata giustificazione.”
Avv. Giuseppina Gilda Ferrantello