“Non ho dormito bene”, “Non chiudo occhio da settimane”, “Mi sveglio durante la notte e non riesco più a prendere sonno”: sono queste le frasi che abbiamo sentito ripetere diverse volte da quando è esplosa la pandemia da coronavirus.
Il Covid-19 ha cambiato la vita di tutti non solo a livello lavorativo e sociale, ma anche a livello personale, facendo sorgere diverse patologie scatenate dall’ansia e dalla paura di imbattersi nella malattia: l’insonnia è una di queste conseguenze. Si tratta di un disturbo patologico che in questo periodo colpisce più gli adulti che i ragazzi; i fattori che influiscono sulle sue cause possono essere diversi e, di conseguenza, hanno l’effetto di innescare maggiore stress.
Le notizie che bombardano tutti ogni giorno sui nuovi casi di contagio, la preoccupazione per se stessi e per i propri cari, il cambiamento della vita lavorativa o addirittura la perdita del lavoro, uniti alla mancanza di una vita sociale sono i principali fattori che, fra gli altri, rappresentano una minaccia alla buona qualità del sonno. Inoltre, dal momento che sia la vita lavorativa che quella privata hanno subito un cambiamento, sono variati anche gli orari della routine quotidiana chiedendo automaticamente al corpo di adeguarsi.
Altro aspetto da non sottovalutare è quello dovuto al rallentamento e, in alcuni casi alla fine, di ogni attività motoria delle persone: stare a casa non richiede particolari sforzi fisici quindi, in un certo senso, il corpo non si stanca e non lancia richieste di riposo.
Anche alcune cattive abitudini sono state acquisite o si sono acuite in questi ultimi mesi: trascorrendo in casa gran parte del nostro tempo ci sono diversi momenti liberi che, il più delle volte, vengono vissuti a contatto con i dispositivi elettronici, il cui utilizzo è aumentato anche a seguito di smart working e didattica a distanza.
Finito il momento del “dovere” si rimane dunque spesso attaccati agli schermi di cellulari, tablet o computer, per motivi di piacere o relax. Dalle videochiamate per accorciare le distanze, all’acquisizione delle ultime notizie, fino ai giochi on line, queste attività hanno l’effetto di annullare ogni sorta di rilassamento: l’iperstimolazione che il cervello subisce durante il giorno, unita alla luce blu dei devices elettronici, riduce la produzione dell’ormone che stimola il sonno, ovvero la melatonina.
Poiché dormire sereni è la base necessaria per il benessere generale, ecco alcuni utili consigli per introdurre delle buone abitudini capaci di favorire il buon riposo:
- cercare innanzitutto di andare a letto e risvegliarsi allo stesso orario ogni giorno;
- se per lavoro o motivi di studio si usano i dispositivi elettronici, staccare tutto subito dopo aver concluso: dedicarsi ad un po’di esercizio fisico, imparare nuove ricette in cucina, dedicarsi alla cura delle piante o tenersi occupati con il bricolage;
- evitare di dormire il pomeriggio;
- scegliere un’alimentazione sana evitando le sostanze eccitanti come la caffeina e la teina;
- spegnere il cellulare o comunque togliere la suoneria una volta a letto e allontanare i pensieri negativi. Immaginare, proiettandosi in pensieri positivi, aiuta a conciliare il sonno.
Dott.ssa Alessia Zappavigna –Psicologa