La disprassia si manifesta con goffaggine, lentezza, scarsa coordinazione in attività che richiedono equilibrio e movimenti di tutto il corpo (come correre,saltare, calciare, lanciare, afferrare).
Un atto per noi meccanico e semplice come prendere un oggetto in uno spazio fisico presuppone infatti una serie di azioni programmate e previsionali, che il bambino impara a progettare durante il suo percorso evolutivo: queste azioni programmate sono le prassie, che non solo prevedono il movimento all’interno di un dato spazio, ma ne prevedono anche il risultato e/o le conseguenze nel tempo.
La patologia che colpisce la prassia è quindi l’”aprassia”, intesa come assenza della funziona da perdita o da mancanza è si riferisce all’adulto, mentre in età evolutiva si preferisce il termine “disprassia”, intesa come malfunzionamento, anomalia, della funzione.
Le disprassie non possono considerarsi solo un disturbo della sfera motoria ma un disturbo che coinvolge la sfera gnosica-concettuale e psico-motoria, senza che necessariamente siano compromesse la capacità intellettive e cognitive.
Le disprassie riguardano quindi le difficoltà nell’elaborare movimenti volontari da parte del bambino, che abbiano una collocazione spazio-temporale.
Un bambino con disprassie non avrà difficoltà motorie, i suoi movimenti saranno validi, ma avrà difficoltà ad organizzare il movimento per raggiungere un obiettivo, nello spazio fisico e nel tempo.
La Disprassia può essere classificata in vari modi a seconda delle problematiche specifiche a cui va incontro.
- Disprassia Ideativa: il bambino non sa come utilizzare l’oggetto preso per raggiungere il risultato richiesto
- Disprassia ideomotoria: il bambino non sa come fare un’azione ripetuta
- Disprassia dell’abbigliamento: difficoltà di coordinare il movimento allo scopo di vestirsi
- Disprassia visuo-costruttiva: disturbo evidente nella costruzione dei giochi
- Disprassia-oro-bucco-facciale: problematica legata alla mimica facciale e a tutti i movimenti che necessitano del movimento dei muscoli facciali
- Disprassia verbale: relativa alla capacità verbale e all’articolazione di fonemi e suoni in parole.
- Disprassia di sguardo: deficit di coordinazione dei movimenti oculari per sostenere lo sguardo, acquisire informazioni e/o fissare un oggetto.
Dott.ssa Alessia Zappavigna -Psicologa