Nell’ultimo periodo storico si sente molto spesso parlare di tre concetti che talvolta appaiono sfumati e poco chiari: sesso, identità di genere e orientamento sessuale.
Se nel primo caso esiste una definizione universalmente conosciuta e “visibile”, attribuendo il sesso di una persona alla presenza di specifici organi genitali e distinguendo quindi tra “maschio” e “femmina”, negli altri due si manifesta una maggiore incertezza.
In particolare, alcuni studi psicologici a partire dagli anni ‘50 si sono soffermati spesso sul concetto di genere (gender) e di conseguenza sull’identità di genere, che può essere definita in base a come ciascun individuo sente di essere, il suo sentimento profondo di femminilità o mascolinità a prescindere dalle caratteristiche sessuali, biologiche e anatomiche.
Le due dimensioni di sesso e identità di genere si mescolano poi con una ulteriore componente, ovvero l’orientamento sessuale, che si riferisce all’attrazione affettiva-sessuale di una persona nei confronti di un’altra (gli orientamenti più diffusi sono quindi quello eterosessuale, omosessuale o bisessuale).
Il Manuale Diagnostico dei Disturbi Mentali, nella sua ultima edizione (DSM-V), ha eliminato la categoria diagnostica di “Disturbo dell’identità di genere”, inserendo quella di “Disforia di genere”: il primo si focalizzava sulla percezione di una identità diversa dal sesso biologico, senza considerare il disagio soggettivo sperimentato, mentre il secondo si riferisce ad una condizione clinica in cui l’avvertire discrepanza tra il proprio sesso biologico e la propria identità di genere causa un disagio clinicamente significativo e compromette il funzionamento sociale e lavorativo.
Favorire l’educazione sessuale nelle scuole e inserire nei progetti didattico-formativi contenuti riguardanti il genere e l’orientamento sessuale non significa promuovere un’inesistente “ideologia del gender”, ma fare chiarezza sulle dimensioni costitutive della sessualità e dell’affettività, favorendo una cultura delle differenze e del rispetto della persona umana in tutte le sue dimensioni e mettendo in atto strategie preventive adeguate ed efficaci capaci di contrastare fenomeni come il bullismo omofobico, la discriminazione di genere, il cyberbullismo.
Dott.ssa Alessia Zappavigna -Psicologa