Il Disturbo Affettivo Stagionale (SAD, Seasonal Affective Disorder) è una forma di depressione nota anche come depressione stagionale o depressione invernale, poiché i cambiamenti di umore si verificano appunto durante i mesi autunnali e invernali e solitamente tendono a migliorare con l’arrivo della primavera.
La SAD è dunque una patologia cronica che presenta episodi depressivi ciclici, che si verificano tendenzialmente all’inizio della stagione autunnale.
I suoi sintomi più comuni sono:
- ipersonnia o insonnia;
- iperfagia (con particolare predilezione per i carboidrati), con conseguente aumento ponderale;
- stanchezza mentale e fisica;
- mancanza di energie;
- difficoltà di concentrazione;
- generale senso di confusione;
- irritabilità.
Nell’ultima edizione del Manuale DSM-5 il Disturbo Affettivo Stagionale viene descritto come una vera e propria categoria diagnostica e come tale trattato; recenti studi dimostrano che da un punto di vista biologico i soggetti coinvolti presentano una difficoltà nella regolazione della serotonina, ritenuta tra i fattori responsabili del bilanciamento dell’umore.
Uno studio condotto dalla neuroscienziata Brenda McMahon e il suo gruppo di ricerca, ha infatti dimostrato che “I pazienti con disturbo affettivo stagionale mostrano fluttuazioni stagionali nel legame con il trasportatore cerebrale della serotonina”.
Il trasportatore della serotonina (SERT) conduce indietro la serotonina nelle cellule nervose in cui non è attiva, in modo che più alta è l’attività SERT, minore è l’attività della serotonina.
Per tutta l’estate, la luce solare generalmente mantiene i livelli di SERT naturalmente bassi ma, quando la luce diminuisce in autunno, si verifica anche un aumento di SERT con corrispondente diminuzione dell’attività della serotonina.
Le persone con disturbo affettivo stagionale possono anche avere difficoltà con una maggiore produzione di melatonina, ormone che provoca sonnolenza nei momenti di buio: nelle giornate invernali scende l’oscurità, la produzione di melatonina aumenta e, nei soggetti che presentano disturbi affettivi stagionali, sono percepiti sonno e letargia.
Un’ulteriore considerazione nell’analisi delle cause della depressione stagionale è la vitamina D. Essa incide sull’attività della serotonina e melatonina e, secondo alcune ricerche ancora in corso, la carenza di vitamina D può essere associata a sintomi depressivi.
Ippocrate fu il primo, nel 400 a.C., a descrivere un disturbo depressivo legato all’andamento stagionale e, nel II secolo a.C., i medici greco-romani erano soliti trattare la depressione con l’esposizione alla luce solare direttamente negli occhi.
Pinel e il suo allievo Esquirol (1845) furono invece i primi a distinguere i sottotipi di depressione invernale ed estiva, ma solo nel 1984 Rosenthal e colleghi descrissero i criteri diagnostici del cosiddetto “Disturbo Affettivo Stagionale” (SAD), caratterizzato da depressione in autunno e inverno e periodi di benessere in primavera ed estate.
Attualmente, ci sono due tipologie di trattamenti evidence-based che risultano efficaci per il SAD: la terapia farmacologica con antidepressivi e la fototerapia.
Quest’ultima, detta anche semplicemente “terapia della luce”, consiste nell’utilizzo di una particolare lampada che emette una luce molto intensa e filtra i raggi ultravioletti, può essere usata semplicemente a casa, di solito con applicazioni di 20 minuti o più al giorno, al mattino, per tutta la durata dell’inverno. La maggior parte delle persone trae molti benefici dalla terapia della luce entro una o due settimane dall’inizio del trattamento.
Per alcune persone, una maggiore esposizione alla luce solare, come ad esempio passare il tempo fuori o organizzare la casa e l’ufficio in modo da essere rivolti verso una finestra durante il giorno, può aiutare. Anche svolgere esercizio fisico regolare, mangiare sano, dormire a sufficienza e rimanere attivi e connessi (partecipare ad attività di gruppo e stare assieme a amici e familiari) sono tutte strategie che possono aiutare le terapie a funzionare meglio e più velocemente.
Se ritieni di avere i sintomi della SAD, cerca l’aiuto di uno specialista: un professionista della salute mentale può diagnosticare il disturbo affettivo stagionale e discutere le opzioni terapeutiche, rendendo la SAD una condizione perfettamente superabile.
Dott.ssa Alessia Zappavigna -Psicologa