L’educazione dei bambini è un argomento molto dibattuto su cui sentiamo dire, spesso, tutto e il contrario di tutto. Occorre tenere presente che i figli non nascono con un libretto di istruzioni ed ogni modello educativo dovrebbe essere adattato alla personalità del bambino e a quella dei genitori nonché al loro background socio-culturale.
Tuttavia esistono dei capisaldi che aiutano i bambini a crescere sereni e a trovare equilibrio e sicurezza nelle loro capacità: un “no” detto al momento giusto con razionalità e coerenza, infatti, aiuta il bambino a rafforzare la sua personalità, ad affrontare meglio i limiti esterni, a controllarsi e a comprendere che i suoi bisogni non sono sempre al centro del mondo, senza dimenticare che risultano fondamentali per la loro incolumità fisica fin dai primi mesi di vita.
Ciononostante, spesso i genitori si sentono colpevoli a dire di “no” e in estrema difficoltà a gestire pianti, capricci e frustrazione, ma occorre perseverare e aiutare i piccoli ad affrontare queste spiacevoli sensazioni per fidarsi dell’adulto e della sua guida, dando una spinta positiva alla loro crescita. E’ necessario infatti trovare un equilibrio tra costanti proibizioni ed eccessive concessioni, ricordando che dire sempre di “sì” non fa bene ai bambini, sia perché non possiamo effettivamente realizzare tutte le loro richieste sia per questioni di sicurezza sia perché i nostri insegnamenti dovranno essere d’esempio per le loro relazioni future e per i contesti in cui avverrà il loro sviluppo psico-fisico.
Ecco di seguito alcuni consigli per i genitori:
- le norme devono essere chiare: occorre stabilire un obiettivo ed eventuali margini di mediazione. La coerenza è fondamentale ed una volta fissata la regola deve essere rispettata, spiegandola al bambino, anche se piccolo, e parlandogli altresì delle possibili conseguenze se il limite verrà superato: il dialogo è fondamentale;
- proporre un’alternativa: anziché dire “no”, laddove possibile, si può proporre un’alternativa da concordare con il bambino, così gli si offre un’altra possibilità e lo si rende partecipe della decisione. Le alternative sono importanti e funzionali nella crescita del bambino, nello sviluppo della personalità, nelle scelte che lo faranno maturare. Tuttavia, se il bambino sta facendo dei capricci non è opportuno proporle, ma sarebbe meglio restare fermi su un “no” deciso per non assecondarlo: la realtà con cui il bambino si dovrà confrontare continuamente quando incomincerà a frequentare la società sarà ben diversa (asilo, scuola, compagni, amici..) e in quei luoghi non ci saranno alternative, non ci saranno amici, insegnanti o persone che di fronte alla sue prepotenze gli proporranno un’alternativa;
rimandare a più tardi: spesso gli impegni quotidiani ci impediscono di dedicarci ai passatempi che ci piacciono quando vogliamo, quindi è importante spiegare ai piccoli
- che ci sono degli impegni improrogabili che ci costringono a rimandare in un altro momento le attività più piacevoli, proponendo loro un’altra occasione per giocare insieme;
- usare linguaggio e tono adatti: cerchiamo di rivolgerci ai bambini con calma, in modo sereno e assertivo, per evitare di suscitare comportamenti di tipo oppositivo o frustranti. E’ importante che i figli capiscano i nostri messaggi e che ci vedano come adulti di riferimento in grado di gestire la situazione e trovare una soluzione. Inoltre è utile non generalizzare la regola (“Si fa così e basta!”), ma parlare della decisione in prima persona (“Io credo sia giusto fare così perché..”) per dare fiducia all’Io del nostro piccolo interlocutore.
Dott.ssa Alessia Zappavigna –Psicologa