I fenomeni naturali come i temporali possono suscitare forti emozioni talvolta opposte: c’è chi ne resta affascinato, amando ascoltare il rumore dei tuoni e osservare i fulmini cadere, e chi al contrario ne è terrorizzato al punto da sviluppare delle vere e proprie fobie.
L’astrafobia (o “ceraunofobia”) e la “brontofobia” sono rispettivamente la paura dei fulmini e quella dei tuoni e sebbene siano comuni tra i più piccoli possono manifestarsi anche tra le persone adulte creando, oltre all’evidente disagio, anche un senso di vergogna.
I temporali e i fenomeni collegati come tuoni e fulmini hanno il potere di risvegliare paure ancestrali, legate alla nostra vita preistorica, quando vivevamo in un ambiente fondamentalmente ostile, con scarse protezioni. L’uomo ha imparato a temere tutto ciò che costituiva un pericolo reale per la sopravvivenza, compresi i fenomeni atmosferici capaci di provocare danni o morte, ai quali tra l’altro non riusciva a dare una spiegazione.
Il tuono, inoltre, rimanda ad una manifestazione degli dei più temuti (Thor, Zeus, Indra, Baal, …) e può essere considerato espressione di collera. Anche il fulmine ha la sua valenza simbolica e ancestrale: è qualcosa di rapido che colpisce, presagio di un “brutto tempo”, ma al contempo, può anche essere illuminazione, insight, idee nuove che balenano.
La persona che sperimenta queste fobie può sviluppare un vero e proprio attacco di ansia che può sfociare in panico, caratterizzato da tachicardia, sudorazione eccessiva, nausea, vomito, sino a tremori.
Alcuni non riescono a fare a meno di piangere, cercando di essere rassicurati dalle persone vicine, ed ovviamente i sintomi tendono aumentare quando si è da soli.
Inoltre, alcune persone, nonostante siano al sicuro, tentano di trovare maggiore protezione sotto le coperte, in una stanza interna della casa, in cantina o, addirittura, nell’armadio. Per cercare di attutire i suoni del temporale, alcuni chiudono immediatamente persiane e tende o indossando cuffie con musica ad alto volume.
Un altro sintomo piuttosto comune è l’ossessione per le previsioni del tempo: chi soffre di questo tipo di fobie può restare incollato ai canali televisivi o ai siti internet che forniscono informazioni meteorologiche, soprattutto durante la brutta stagione. Pian piano si può arrivare a non uscire di casa senza prima aver controllato le previsioni, poiché si vive nella costante preoccupazione che il temporale possa scoppiare in qualsiasi momento.
Dal momento che tali fobie possono dunque risultare invalidanti è fondamentale che chi le sperimenta si rivolga ad uno specialista che troverà il percorso di sostegno più adatto.
Dott.ssa Alessia Zappavigna -Psicologa