Sì agli incontri con i familiari più stretti (anche anziani, ma indossando la mascherina e senza assembramenti), sì alla ripresa delle attività motorie a distanza e sì anche alla possibilità di rientro nel luogo di domicilio o residenza di chi è rimasto bloccato dal lockdown nelle città in cui studia o lavora. Resta però l’autocertificazione, anche se sarà diversa e con più possibilità. Sarà possibile tornare a celebrare i funerali, ma soltanto alla presenza dei familiari più stretti (non più di 15 persone), ma per riprendere le messe bisognerà aspettare ancora. La riapertura dei negozi invece, come anticipato da Repubblica, è prevista per il 18 e non più per l’11. E il premier Conte in conferenza stampa annuncia per l’1 giugno la riapertura di bar, ristoranti, parrucchieri e saloni estetici.
Sono le prime libertà che gli italiani riacquisteranno dal 4 maggio dopo l’incontro della cabina di regia in cui il premier Giuseppe Conte insieme al ministro della Salute Roberto Speranza e a quello degli Affari regionali Francesco Boccia ha illustrato ai rappresentanti delle Regioni e degli Enti locali le principali novità della Fase 2 inserite nel nuovo Dpcm, di cui il premier parla in serata in una conferenza stampa in cui ha affrontato anche il tema degli aiuti europei.
Gli spostamenti
A insistere per mantenere l’obbligo dell’autocertificazione per gli spostamenti all’interno del Comune o della Regione sono stati in particolare i ministri Speranza e Boccia. Cambierà il modulo perché alle già note motivazioni per uscire di casa si aggiunge quella della visita ai parenti, secondo precise modalità per tutelare salute e sicurezza. Ci si potrà muovere all’interno del proprio Comune e della propria Regione, non ancora invece in altre regioni se non per ragioni di lavoro o salute. Anche se cadrà il divieto, che era stato introdotto con il lockdown, di spostarsi dal luogo in cui ci si trovava verso quello di domicilio o di residenza. Sarà dunque possibile per gli studenti o i lavoratori o chiunque altro rimasto bloccato in un’altra città dal lockdown fare ritorno a casa.
Gli incontri
Una prima apertura al ritorno ad incontrarsi arriva con l’autorizzazione a vedere familiari stretti, genitori, sorelle, fratelli, nonni. Il che non vuol dire consentire riunioni di famiglia: resta valido il divieto di assembramenti, anche in casa. Soprattutto per proteggere i più anziani è prescritto l’uso della mascherina.
Attività motorie
Come annunciato, dunque, sarà consentita la ripresa dell’attività motoria non più nei pressi della propria abitazione, sempre individualmente o comunque a distanza di almeno un metro, con la sola eccezione di persone conviventi nella stessa casa. La regola della distanza vale anche per i giardini pubblici, che avranno con ingressi contingentati. Sì anche all’attività motoria con i figli o alle passeggiate con persone non autosufficienti. Potranno riprendere ad allenarsi gli atleti professionisti delle attività individuate dal Coni, non gli sport di squadra per i quali la ripresa potrebbe essere il 18 maggio. Per l’attività sportiva la distanza minima prevista è di due metri. Per la semplice attività motoria è invece di un metro.
Bar e ristoranti in take away
In attesa della riapertura di bar e ristoranti, ma anche di centri estetici e parrucchieri, annunciati dal premier Conte per l’1 giugno, viene confermata, a partire dal 4, la possibilità di fare ristorazione con le modalità di vendita da asporto oltre che di domicilio. Il consumo non deve avvenire all’interno del locale, né al suo esterno devono formarsi assembramenti in cui non si rispetta la distanza fra le persone. “Si dovrà entrare uno alla volta – ha spiegato Conte -, rispettando la fila, le distanze, con i dispositivi di protezione”.
I negozi
Per gli esercizi commerciali al dettaglio la riapertura è fissata per il 18 maggio e non per l’11 come ipotizzato in un primo momento. Su richiesta del Comitato tecnico scientifico si è ritenuto di programmare step di riapertura di 14 giorni per verificare gli effetti di ogni riapertura. Parrucchieri, barbieri, centri estetica invece non prima di giugno.
Messe e funerali
Accolte solo in parte le richieste della Cei per la ripresa delle funzioni religiose. Dal 4 maggio potranno essere nuovamente celebrati i funerali ma solo alla presenza degli stretti familiari (parenti di primo o secondo grado), non più di 15 persone, se possibile all’aperto e a distanza l’uno dall’altro. E tutti dotati di mascherina. No invece alle messe, nonostante la proposta articolate di misure di distanziamento da parte della Cei. Durante l’incontro è stato posto con fermezza anche il tema della riapertura dei cimiteri, sia pure in sicurezza. A farlo in particolare l’Anci, per bocca del suo vicepresidente Roberto Pella. Il governo, però, ha preso tempo e non ha ancora ufficialmente aperto a questa possibilità.
Le attività produttive
Confermato anche il calendario delle ripartenze delle attività produttive. Si comincia già domani con le aziende ritenute strategiche, dai cantieri dell’edilizia pubblica al manufatturiero per l’export con richieste di autorizzazione in deroga ai prefetti. Dal 4 tutte gli altri e il commercio all’ingrosso funzionale a queste filiere.
Musei e mostre
Come anticipato in un’intervista a Repubblica dal ministro ai Beni culturali Dario Franceschini, musei, mostre e luoghi culturali all’aperto riapriranno il 18 maggio.
Sono queste le indiscrezioni filtrate dalla cabina di regia tra governo ed enti locali vper definire la Fase 2. Il premier Conte illustrerà il dettaglio del nuovo decreto questa sera con una conferenza stampa alle 20.20.
Il prezzo delle mascherine sarà calmierato
Tra le dichiarazioni più attese, quella che riguarda il mercato delle mascherine, che ha registrato nei giorni scorsi fenomeni speculativi. “Avremo un prezzo calmierato equo per le mascherine – assicura il premier – sarà senza Iva, le mascherine chirurgiche costeranno 0,50 euro”.
“Ci avviamo ad allentare il lockdown per il 4 maggio – spiega il premier – ma vogliamo mantenere la situazione sotto controllo. Le Regioni giornalmente dovranno fornirci la curva del contagio e l’adeguatezza del servizio sanitario. Così, se vedremo situazioni critiche circoscritte, potremo intervenire. Non accetteremo di avere situazioni che ci sfuggono dal controllo”.
Il 4 maggio ripartirà il commercio all’ingrosso, dal 18 quello al dettaglio. Il primo giugno è la data fissata per riaprire attività di bar, ristorazioni, parrucchieri, centri estetici, barbieri e centri massaggio. C’è allo studio una programmazione per la riapertura delle stazioni balneari.
Gli enti locali
Intanto, mentre alcune Regioni come il Veneto e il Friuli Venezia Giulia hanno emesso ordinanze che allentano le restrizioni, tredici sindaci di Comuni capoluogo di Città Metropolitana (in testa Antonio Decaro, primo cittadino di Bari e presidente Anci), hanno dettato all’esecutivo le linee guida in dieci dieci punti per il superamento del lockdown. Il sindaco di Milano Beppe Sala ha spinto invece l’accento sulla necessità di riorganizzare la mobilità delle grandi città.
Anche le Province avanzano le loro richieste al governo e reclamano risorse “per un piano di investimenti di 2 miliardi su strade, ponti, gallerie e scuole superiori”. Il tutto “con cantieri da aprire anche subito – specifica il presidente dell’Upi Michele de Pascale – quando le condizioni di sicurezza siano garantite. Per sostenere questo piano serve una grande operazione di semplificazione delle norme per gli appalti e i contratti pubblici, per potere fare partire gli investimenti con la massima rapidità, sempre tendendo insieme legalità e velocità”. L’Upi chiede inoltre notizie più sicure sulla riapertura delle scuole. Le Province, che gestiscono le 7.400 istituti superiori, “hanno bisogno di indicazioni certe sulla loro riapertura – continua de Pascale – per potere iniziare subito a riorganizzare gli edifici in linea con le indicazioni anti Covid 19 in modo da poter essere pronti per il nuovo anno scolastico”.
Il nuovo dcpm fino al 18 maggio
Conferma misure assembramenti e spostamenti all’interno della Regione con le regole di prima, aggiungiamo spostamenti mirati per far visita a congiunti, con mascherine e mantenimento delle distanze.
All’interno delle Regioni spostamenti come adesso, divieto spostarsi tra Regioni, tra regioni spostamento per esigenze lavorative assoluta urgenza o motivi di salute.
Per persone con sintomi devono restare presso il loro domicili e avvisare medico curante.
Non consentiamo party privati a giovani o persone adulte.
Consentiamo accesso a parchi ville e giardini pubblici ma con misure, i sindaci potranno disporre la chiusura di queste aree.
L’attività motoria basterà un metro di distanza.7
Saranno consentiti allenamenti per atleti di discipline individuali. Per le cerimonie funebri, c’è stata fitta interlocuzuione rigido su questo fronte. Ha addolorato tutti assistere tanti decessi senza cerimonia funebri, saranno consentite le crimonie funebri con congiunti, fino a un massimo di 15 persone con mascherine e nel rispetto del distanziamento sociale.
“Mi scuso dei ritardi su Cig e Bonus, ma c’è stato un’enorme mole di lavoro”. Non diobbiamo sbloccare i cantieri, ma dobbiamo sbloccare il Paese”. “Con il recovery found in Europa abbiamo ottenuto un risultato storico, ed è stato creato uno strumento innovativo che offrirà ai Paesi più colpiti di percorrere una strada di rirpesa grazie alla solidarietà”.
“Dovremo vigilare, monitorare costantemente, affinche’ la curva” del contagio “non risalga e essere pronti per intervenire in modo tempestivo laddove la curva dovesse diventare critica. Abbiamo predisposto un meccanismo per consentirci di intervenire”, dice il presidente del consiglio in conferenza stampa a palazzo Chigi.
“Stiamo tutti affrontando una prova molto dura. Anche nei prossimi mesi ci aspetta una sfida molto complessa. Molti di voi vorrebbero un definitivo allentamento delle misure. Possono quindi anche reagire negativamente in questa fase, affidarsi alla rabbia, cercare un colpevole, prendercela con un familiare, con la politica, con il governo o con la stampa. Oppure possiamo scacciare il risentimento e pensare a cosa ciascuno puo’ fare per consentire questa rapida ripresa.
Ciascuno di noi tutti indistintamente dobbiamo gettare le basi della ripartenza del paese. Rimboccarci le maniche: il governo fara’ la sua parte, ci sara’ una stagione intensa di riforme, cambiare quelle cose che nel paese non vanno da tempo. Noi, con la squadra dei ministri, non ci tireremo indietro”.
Fonte: Repubblica.it