Un altro caso di contagio da coronavirus in Veneto. E’ un uomo di 67 anni, di Dolo, ricoverato ora in rianimazione a Padova. Lo riferisce il presidente del Veneto, Luca Zaia. Il paziente è transitato dapprima al pronto soccorso di Mirano (Venezia), poi nella rianimazione di Dolo (Venezia), e, in seguito al peggioramento delle condizioni, è stato trasferito a Padova.
«È confermato il caso di un uomo di 67 anni che è ricoverato ora in terapia intensiva a Padova. Adesso arriveranno anche i test sui familiari degli altri due pazienti, uno dei quali, purtroppo, è deceduto. Questo ultimo caso è un altro caso che fa ‘scuola’ – ha rilevato Zaia – perché non c’è alcun contatto da portatore primario e quindi si può dire che questi tre casi che il virus é ubiquitario come accade per la sindrome influenzale che non si sa da chi la si è presa».
«Immagino che avendo casi di questo tipo senza contatto e senza caratteristiche di pazienti sospetti – conclude – dia dimostrazione che avere altri casi di contagio sia assolutamente possibile visto che sarebbero dei contagi avvenuti fortuitamente». Zaia è al Centro regionale della Protezione Civile del Veneto per coordinare l’emergenza anche in videoconferenza con il ministro della Salute Roberto Speranza e il capo della Protezione Civile Angelo Borrelli.
Il bilancio in Italia è di 21 contagi ed un morto. I casi sono 16 in Lombardia, 2 in Veneto e 3 nel Lazio. In Italia, dunque, la prima vittima europea del coronavirus. Si tratta di Adriano Trevisan, 78 anni, uno dei due contagiati ricoverati all’ospedale di Monselice, in Veneto. Era originario di Vò Euganeo. Un nuovo caso è intanto stato segnalato presso l’ospedale civile di Cremona mentre resta in prognosi riservata 38enne ricoverato a Codogno, in provincia di Lodi.
In Veneto, il comune di Vò Euganeo è stato isolato ed è cominciato lo screening della popolazione. Vi sarebbero altri risultati positivi ma da confermare.
Nonostante il test negativo della donna ricoverata all’ospedale di Piacenza, oggi resteranno chiuse le scuole nel piacentino. Stop anche alle feste di carnevale e alle manifestazioni sportive. La provincia di Piacenza confina con quella di Lodi.
Su Mattia, il 38enne contagiato nel lodigiano, emergono dettagli preoccupanti in relazioni ai contatti avuti. «Mattia è molto conosciuto a Codogno e quando ancora non gli era stato diagnosticato il coronavirus era andato a trovarlo un gruppo di persone in ospedale, due coppie e un quinto amico». Lo ha dichiarato un conoscente della famiglia, anche lui di Codogno. Infettata anche la moglie, insegnate in maternità, incinta di 8 mesi, portata all’ospedale ‘Sacco’ di Milano. Le sue condizioni appaiono buone.
Trenord ha comunicato la chiusura delle stazioni ferroviarie di Codogno, Casalpusterlengo e Maleo.
«Siamo molto preoccupati perchè il Paese è piccolo, ci conosciamo tutti, abbiamo contatti continui. Tutte le persone che erano in contatto con lui ora sono in quarantena, in attesa dei risultati dei primi esami», spiega il conoscente. «La città è spettrale, quasi tutti i negozi sono chiusi. La gente ha paura di uscire di casa. Inoltre non sappiamo l’origine del contagio, non abbiamo idea di quanto possa essere diffuso», continua. Mentre il commissario per l’emergenza coronavirus, Angelo Borrelli, ha spiegato che sono già state individuate «due strutture su Milano e Piacenza per 150-180 persone in totale» per l’isolamento delle persone entrate in contatto con chi è stato colpito. «Non abbiamo nessuna difficoltà ad individuare le strutture di cui avessimo bisogno», ha aggiunto.
Intanto questa mattina, alle 6:37, è arrivato a Pratica di Mare l’aereo con parte degli italiani a bordo della «Diamond Princess». Lo rende noto il ministero della Difesa, spiegando che i 19 nostri connazionali, «dopo aver terminato le visite, saranno trasferiti presso il Centro Sportivo Olimpico dell’Esercito alla Cecchignola».
(Fonte: Gds.it)