Mascherine obbligatorie al chiuso e nei luoghi aperti dove non si può mantenere il distanziamento, divieto di assembramento, limite di capienza per i trasporti pubblici fissato all’80 per cento. Sono le misure principali contenute nel nuovo Dpcm, il decreto del presidente del consiglio per limitare il contagio da coronavirus, che entra in vigore lunedì 7 e sarà valido fino al 30 settembre. Rimane l’obbligo di sottoporsi a tampone per chi torna dai sedici Paesi ritenuti a rischio, ma con una concessione: chi si trova all’estero potrà entrare in Italia per raggiungere «la persona con cui ha una stabile relazione affettiva, anche se non convivente». Nessun allentamento – come del resto ha tenuto a sottolineare il premier Giuseppe Conte quando l’ha definito «non opportuno» — è stato invece concesso per i concerti e per gli stadi.
Distanza e mascherine
La regola per i dispositivi di protezione personale non cambia: «Ai fini del contenimento della diffusione del virus Covid-19, è fatto obbligo sull’intero territorio nazionale di usare protezioni delle vie respiratorie nei luoghi al chiuso accessibili al pubblico, inclusi i mezzi di trasporto e comunque in tutte le occasioni in cui non sia possibile garantire continuativamente il mantenimento della distanza di sicurezza. Non sono soggetti all’obbligo i bambini al di sotto dei sei anni, nonché i soggetti con forme di disabilità non compatibili con l’uso continuativo della mascherina ovvero i soggetti che interagiscono con i predetti». Discorso analogo per «l’obbligo di mantenere una distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro».
Dopo le discussioni andate avanti per settimane sul numero di persone che possono salire sui mezzi pubblici e sugli scuolabus, si è deciso di fissare la capienza limite all’80 per cento. Un numero che riguarda i posti a sedere, ma anche chi viaggia in piedi. Rimane l’obbligo di sistemare paratie dove non è possibile garantire il distanziamento. Per gli scuolabus si è invece stabilito che«potranno viaggiare con la capienza massima consentita nel caso in cui “la permanenza degli alunni nel mezzo” non sia “superiore ai 15 minuti“». Tutti gli studenti che hanno più di 6 anni dovranno indossare la mascherina «al momento della salita sul mezzo». È prevista una deroga «nel caso in cui sia possibile l’allineamento verticale degli alunni su posti singoli e sia escluso il posizionamento cosiddetto faccia a faccia».
Il ricongiungimento per le coppie internazionali
Finora era «vietato l’ingresso e il transito nel territorio nazionale alle persone residenti all’estero a meno che non avessero: esigenze lavorative; assoluta urgenza; esigenze di salute; esigenze di studio; rientro presso il proprio domicilio, abitazione o residenza». La norma impediva dunque a moltissime coppie che vivono in Stati diversi di stare insieme. Nel nuovo Dpcm è stato dunque stabilito che «è consentito l’ingresso nel territorio nazionale per raggiungere il domicilio, l’abitazione e la residenza di una persona, anche non convivente, con la quale vi sia una stabile relazione affettiva».
L’obbligo di fare il tampone
Il nuovo provvedimento del governo conferma la validità dell’ordinanza firmata il 12 agosto dal ministro della Salute Roberto Speranza per controllare chi torna dalle vacanze o comunque da un periodo trascorso all’estero. E dunque «le persone che intendono fare ingresso nel territorio nazionale e che nei quattordici giorni antecedenti hanno soggiornato o transitato in Croazia, Grecia, Malta o Spagna hanno l’obbligo di presentazione al vettore all’atto dell’imbarco dell’attestazione di essersi sottoposte, nelle 72 ore antecedenti all’ingresso nel territorio nazionale, ad un test molecolare o antigenico, effettuato per mezzo di tampone e risultato negativo; obbligo di sottoporsi ad un test molecolare o antigenico, da effettuarsi per mezzo di tampone, al momento dell’arrivo in aeroporto, porto o luogo di confine, ove possibile, ovvero entro 48 ore dall’ingresso nel territorio nazionale presso l’azienda sanitaria locale di riferimento; in attesa di sottoporsi al test presso l’azienda sanitaria locale di riferimento le persone sono sottoposte all’isolamento fiduciario presso la propria abitazione o dimora».
Discoteche e stadi ancora chiusi
Linea ancora dura per i luoghi della movida. Rimane in vigore l’ordinanza firmata da Speranza il 16 agosto che ha chiuso le discoteche e disposto «l’obbligo dalle ore 18 alle 6 di usare protezioni delle vie respiratorie anche all’aperto, negli spazi di pertinenza dei luoghi e locali aperti al pubblico nonché negli spazi pubblici (piazze, slarghi, vie) ove per le caratteristiche fisiche sia più agevole il formarsi di assembramenti anche di natura spontanea o occasionale». A porte chiuse si giocheranno le partite di calcio. Il ministro Speranza ne ha parlato con i colleghi di Francia, Germania e Spagna e l’idea che sta maturando è quella di un’intesa per far stabilizzare la curva dei contagi e superare la boa della riapertura delle scuole, ritenuta da tutti prioritaria, prima di riaprire al pubblico gli stadi.
Fonte: Corriere.it – Monica Guerzoni e Fiorenza Sarzanini