In Italia il coronavirus uccide ancora. Le vittime sono sette. L’ultima è un uomo di 62 anni, residente a Castiglione d’Adda, già dializzato, che presentava una serie di importanti patologie croniche pregresse. Aveva contratto il Covid-19 ed era stato trasferito all’ospedale Sant’Anna di Como nella notte tra venerdì e sabato.
Si tratta della quarta vittima di oggi dopo l’ottantenne di Castiglione d’Adda, morto all’ospedale Sacco di Milano, l’88enne di Caselle Lanne e l’84enne che era ricoverato al Giovanni XXIII di Bergamo con altre patologie.
I CONTAGI. Sono 229 i contagiati in Italia dal coronavirus, comprese le vittime ufficiali e una persona che è guarita. Il nuovo dato è stato fornito dal commissario straordinario Angelo Borrelli nel corso di una conferenza stampa alla Protezione Civile.
In Lombardia i casi di coronavirus sono 172 (5 vittime), 33 in Veneto (una vittima), 18 in Emilia Romagna, 3 nel Lazio (la coppia di cinesi ed il ricercatore già dimesso) e 3 in Piemonte. I positivi con virus sono 222, di cui 101 ricoverati con sintomi, 27 in terapia intensiva e 94 in isolamento domiciliare. Positivo anche un militare dell’Esercito, residente a Cremona. Lo si apprende dalla stessa Forza armata secondo cui “sono già disposte tutte le misure a tutela del personale”. Il militare è in servizio a Milano, ma da mercoledì era assente e si trovava a casa.
“Nel nostro paese c’è sicurezza e si può venire tranquillamente”, ha aggiunto Borrelli rispondendo a chi gli chiedeva se ci fossero dei rischi per gli stranieri che vogliono venire in Italia. “Non ci sono altri focolai – ha spiegato -. Sui legami tra focolai non ci sono ancora conferme. Ma il dato importante è che tutti i nuovi casi registrati oggi sono nelle aree della zona rossa”. Poi l’auspicio: “Mi auguro non diventi pandemia. Credo che i valori in Italia siano contenuti in numeri ragionevoli e tali da non giustificare il mutamento da epidemia in pandemia”.
Il presidente della Lombardia Fontana prova a tranquillizzare. “La corsa agli alimenti non ha senso. I rifornimenti sono assicurati”, ha spiegato aggiungendo che bisogna “fare la vita di tutti i giorni come prima”.
Poi ha aggiunto: “Ancora non si sa per quale motivo il contagio da Coronavirus si sia concentrato nell’area del basso lodigiano che ora è stata isolata, non si riesce a capire perché in quella zona. Da quando abbiamo scoperto il primo caso non sono stati fatti errori”, ha detto, ribadendo che appare “strano a tutti una diffusione così rapida”.
Il ministro Roberto Speranza spinge intanto per un coordinamento unico nazionale con le regioni, bocciando iniziative unilateriali: lo ha detto a margine della task-force presso la Protezione Civile. “È indispensabile che ci sia un solo centro di coordinamento per la gestione dell’emergenza in cui siano pienamente coinvolte tutte le regioni e con la guida del nostro coordinamento scientifico. Così sta funzionando, come dimostrano le ordinanze firmate nella giornata di ieri. Non servono scelte unilaterali di singoli territori”.
(Fonte: Gds.it)