Parrucchieri, bar e ristoranti potrebbero aprire, in alcune regioni, già il 18 maggio. A confermarlo adesso sono il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, e il ministro per gli Affari regionali, Francesco Boccia, che subordina il riavvio di queste attività all’approvazione delle linee guida da parte dell’Inail e, ovviamente, a un andamento positivo della curva epidemiologica.
“Dal governo – ha spiegato il premier – non c’è alcuna volontà di protrarre questo lockdown residuo, se c’è la possibilità di anticipare qualche data, possiamo anche valutare delle aperture ulteriori”.
Parole confermate dal ministro Boccia. “Tra il 14 e il 15 maggio – ha spiegato – arriveranno le linee guida su estetisti e parrucchieri e il 18 pensiamo che potranno cominciare ad aprire. In base ai nostri dati e al nostro monitoraggio qualcosa può riaprire anche prima la data del primo giugno. Escludo che possano aprire prima del 18 maggio, ma da quel giorno – ribadisce – è probabile che alcuni esercizi possano ripartire”.
Parrucchieri, barbieri e centri estetici sono pronti ad allungare l’orario di lavoro e ad eliminare i giorni di riposo, pur di ripartire. La proposta di Cosmetica Italia, l’associazione che rappresenta il 90 per cento delle aziende che fanno prodotti di bellezza, è quella di un’apertura per 18 ore, 7 giorni su 7. Ipotesi che è sul tavolo del confronto.
Il discorso delle riaperture dal 18 maggio – spiegano fonti vicine al ministro – si può estendere a bar e ristoranti, ai cui titolari Boccia lancia un appello: “Sono uno dei simboli di un certo modo di essere italiani: noi, come governo, ci siamo, stiamo lavorando per metterli in sicurezza e consentire loro di riaprire senza rischi. Le misure che abbiamo messo in campo negli ultimi 35-40 giorni – aggiunge il ministro – sono un’assoluta novità per il nostro Paese. Il Paese con tantissimi sacrifici sta cercando di superare una grave emergenza sanitaria e oggi i dati sono rincuoranti, per questo serve ancora tanto senso di responsabilità. Ora stiamo lavorando su bar, ristoranti e parrucchieri, ma bisogna aspettare le linee guida dell’Inali per consentire loro di operare in sicurezza, perché sono attività a rischio di contatto fisico’”.
Resta invece nel mirino del governo la Calabria che ha deciso – con un’ordinanza della governatrice Jole Santelli – di far ripartire bar e ristoranti con tavoli all’aperto già la scorsa settimana e senza attendere le linee guida dell’Inail. L’ordinanza è stata impugnata: il Tar Calabria, in modo collegiale, si esprimerà sabato.
Fonte: Repubblica.it – Emanuele Lauria