Era il novembre 2022 ed in casa Pd a Trapani c’era una “guerra” aperta tra due maggiorenti del Partito democratico della provincia. Dario Safina, fresco di nomina al’Ars e il sindaco di Salemi, Domenico Venuti (nella foto) ma anche segretario provinciale del Pd pure candidato.
Le urne avevano però premiato Safina e il 25 settembre del 2022 Venuti, che non ci stava al verdetto, aveva presentato ricorso contro il neo deputato regionale dello stesso partito. Safina aveva incassato 5.412 voti, 143 in più di Venuti, che adesso potrebbe subentrare all’ex assessore del Comune di Trapani, arrestato oggi (24 gennaio) con l’accusa di corruzione e turbativa d’asta.
Venuti, in quella occasione, non aveva chiesto il riconteggio delle schede ma si era appellato alla legge regionale 29 del 20 marzo 1951 sull’ineleggibilità del deputato regionale e con i suoi avvocati aveva eccepito che Safina, nonostante si fosse dimesso dalla carica di assessore del Comune, aveva continuato ad essere consulente del sindaco, anche se a titolo gratuito, fino alle elezioni. Inoltre aveva continuato ad essere presidente del Circolo Tennis di Trapani, circolo che in più occasioni ha ricevuto finanziamenti regionali.
«Le ipotesi di ineleggibilità sono ipotesi tassative – aveva replicato in quella occasione Safina -, anche la Corte costituzionale ha sostenuto che la limitazione dell’elettorato passivo deve essere molto stringente e orientata a criteri di razionalità. La norma non prevede che i consulenti del sindaco siano ineleggibili, quando i consulenti sono ineleggibili lo dice espressamente e comunque durante la mia funzione di consulente io non ho mai svolto funzione politiche, dopo le dimissioni depositate il 30 aprile. Per quanto riguarda la carica di presidente del Circolo del tennis va detto che non è una società a scopo di lucro, essendo un’associazione sportiva dilettantistica».
Dal canto suo Domenico Venuti spiegava che «l’iniziativa che ho intrapreso attraverso i miei legali non fa parte di alcuna strategia di rivalsa politica: si tratta di una vicenda che attiene esclusivamente alla sfera dell’esercizio del diritto. Il lavoro fatto da tutto il Pd trapanese in occasione delle elezioni regionali è stato straordinario, e per questo ho ringraziato e continuerò a ringraziare tutte le componenti del partito, ma la possibilità di verifica di uno status rispetto ai principi sanciti dalla legge è garantita dal nostro ordinamento ed è soltanto ai giudici che spetta questo giudizio. Ci sarà un confronto sereno tra le parti nelle sedi competenti e si accetterà con serenità l’esito finale».
Fonte: Gds.it – Laura Spanò