Come un ascensore. Dopo l’impennata di mercoledì ieri il numero dei contagi in Sicilia è tornato a scendere e altrettanto è successo con i posti letto occupati nelle terapie intensive. Le criticità che hanno tenuto l’Isola per due settimane in zona arancione sono superate, dunque da lunedì si tornerà in giallo, come è ormai scontato visto l’andamento della pandemia e visto che già la scorsa settimana i dati lasciavano ipotizzare un cambio di fascia.
I colori per definire le zone di rischio e le eventuali restrizioni sono rimaste in vigore, sebbene fosse stata ipotizzata l’abolizione con l’ultimo decreto, tuttavia non ci saranno più divieti per chi ha completato il ciclo vaccinale, come già avviene di fatto in zona gialla e arancione.
Sicilia in zona gialla
Secondo il bollettino di ieri la Sicilia ha registrato 6.452 nuove infezioni (2179 in meno rispetto a mercoledì scorso) su 39.282 tamponi per un tasso di positività in calo dal 19 al 16%, registrando otto posti letto occupati in meno nelle Rianimazioni per un tasso di saturazione del 16,3%. Ed è proprio il dato che arriva dalle terapie intensive che riporterà l’Isola in zona gialla da lunedì, essendo tornata sotto la soglia limite del 20%. Resta alta, invece, l’occupazione dei posti letto in area medica, terzo valore più alto in Italia. In generale, però, i numeri dicono che la situazione negli ospedali sta lentamente migliorando e un po’ in tutto il Paese è in diminuzione il tasso di occupazione dei posti letto.
Che succede nel resto d’Italia
Il dato delle terapie intensive si è rivelato decisivo per il passaggio di una regione da una zona di rischio a un’altra. Dal monitoraggio Iss-ministero della Salute settimanale emerge un quadro chiaro.
La maggiore occupazione di letti nelle Rianimazioni per pazienti Covid si registra questa settimana nelle Marche, con un valore del 26,3%. Seguono la Provincia autonoma di Trento al 24,4% ed il Friuli Venezia Giulia al 21,1%.
Per quanto riguarda i reparti di area medica, invece, la maggiore occupazione di posti letto per pazienti Covid questa settimana riguarda il Friuli Venezia Giulia col 38,8%. A seguire la Liguria (38,3%) e la Sicilia (38,3%).
Da lunedì, dunque, per le Marche, che superano il limite del 20% in terapia intensiva e del 30% in area medica, scatterà quasi certamente la zona arancione. Rischio probabilmente evitato, invece, per Lazio e Provincia di Trento, al limite tra giallo e arancione. La zona rossa si allontana un po’ per tutti intanto, proprio in virtù del leggero calo generale dei ricoveri.
Dal monitoraggio emerge anche il calo, a livello nazionale, dell’incidenza settimanale dei casi di Covid-19 e dell’indice di trasmissibilità Rt. L’incidenza questa settimana è pari a 1362 ogni 100.000 abitanti (28/01/2022 -03/02/2021) contro 1823 ogni 100.000 abitanti della settimana precedente (21/01/2022 -27/01/2021). Nel periodo 12 gennaio-25 gennaio 2022, invece, l’Rt medio calcolato sui casi sintomatici è stato pari a 0,93 (range 0,9 – 0,98), in diminuzione rispetto alla settimana precedente (quando è stato pari a 0,97) e al di sotto della soglia epidemica.
Per quanto riguarda l’incidenza, solo la provincia autonoma di Bolzano con un valore di 2.288,7 e le Marche a 2.128,6 hanno registrato questa settimana un valore superiore a 2 mila casi ogni 100 mila abitanti. Subito sotto si posiziona il Friuli Venezia Giulia a 1.963,5. Il valore più basso lo registra la Sardegna a a 4.91,3, rispetto al valore medio nazionale di 1.362.
Il ministro Speranza
“Siamo finalmente in una fase che appare essere diversa da quella dei mesi precedenti. Dobbiamo ancora tenere i piedi per terra e avere massima prudenza ma per la prima volta da molte settimane guardiamo con fiducia a numeri che stanno finalmente migliorando nella lotta al Covid”, ha commentato il ministro della Salute, Roberto Speranza, in occasione del convegno ‘Le sfide globali e il cancro’, promosso dall’Associazione italiana di oncologia medica (Aiom) per la Giornata mondiale contro il cancro che si celebra oggi.
Certo, ha sottolineato il ministro, “i casi sono ancora altissimi e dobbiamo mantenere un livello di attenzione alto, ma è anche vero che grazie a vaccini e comportamenti corretti siamo in condizioni di registrare un abbassamento del numero dei contagi e soprattutto una stabilizzazione e in alcuni casi una riduzione delle ospedalizzazioni”.
“Speriamo che i numeri continuino a scendere nei prossimi giorni, questo è importante perchè – ha concluso – ci potrà consentire di aprire una fase nuova”.
Fonte: Gds.it