Dopo essersi conclusi nei giorni scorsi alle scuole medie, da oggi e nelle giornate del 9 e 11 maggio, le prove Invalsi verranno sostenute dalle classi II e V della scuola primaria, dove le rilevazioni continueranno ad essere effettuate tramite i fascicoli cartacei come negli anni scorsi. Nel periodo compreso tra il 7 e il 19 maggio sarà invece la volta delle classi II della secondaria superiore, anch’esse – come le medie – interessate dalle novità introdotte dalla normativa per quanto riguarda la somministrazione al computer. Oggi le classi V della scuola primaria inizieranno le prove Invalsi con la prova di inglese. Le classi campione – ovvero quelle che hanno uno dei componenti che somministra i test esterno e i cui risultati vengono utilizzati per le statistiche elaborate sui test – sono 1440 e coinvolgeranno 28.326 studenti; le classi non campione sono 28.333 e gli studenti coinvolti 533.444, per un totale complessivo di 29.773 classi e 561.770 studenti. La prova di inglese (come per le scuole secondarie di primo grado) è suddivisa in ascolto e lettura, e le domande sono contenute sempre nel medesimo fascicolo.
Gli insegnanti saranno pari al numero di classi anche se i dirigenti possono prevedere la presenza di due insegnanti per classi. Il 9 maggio, poi, sarà la volta delle classi II e V primaria per la prova di italiano e l’11 maggio le medesime classi sosterranno la prova di matematica, entrambe sempre somministrate in cartaceo. Le classi II della secondaria superiore, invece, svolgeranno le prove di italiano e matematica dal 7 al 19 maggio (per loro non sono previste prove in inglese). Intanto l’Unione degli studenti annuncia una mobilitazione, dal 7 maggio, dentro e fuori le scuole, con la campagna ‘Se sbagli sei fuori!’ che ha l’obiettivo dichiarato di “non compilare le prove e di cancellare l’Invalsi”. “Se il Miur elogia l’innovazione di queste novità, gli studenti subiscono la repressione che questo meccanismo innesca – afferma Francesca Picci, coordinatrice dell’Unione degli studenti – Negli scorsi anni il boicottaggio di massa dei test a crocette ha lanciato uno scomodo segnale al Ministero dell’Istruzione, mettendo in luce la forte contrarietà della scuola nei confronti di un sistema di valutazione parziale e dannoso, che valuta solo nozioni e che riproduce le disuguaglianze tra Nord e Sud del Paese e tra scuole ‘più innovative’ e scuole ‘più arretrate'”. Nei giorni scorsi i tanto criticati test Invalsi effettuati nelle classi III delle medie si sono conclusi senza aver fatto registrare particolari intoppi e con la quasi totalità delle prove consegnate.
(Fonte: Ansa.it)