Nel 2018 la Sicilia è stata una delle regioni europee con il più alto tasso di disoccupazione giovanile. A certificarlo è la Commissione europea attraverso il suo sito che scandaglia a suon di statistiche tutti gli aspetti della vita quotidiana del Vecchio continente. Il dato dell’Isola è in peggioramento rispetto all’anno precedente. Oltre a rappresentare la prima regione italiana per numero di senza lavoro, in compagnia della Campania, la Sicilia è nelle primissime posizioni in Europa: con l’allarmante quota di 53,6 giovani (di età compresa fra i 15 e i 24 anni) ogni cento in cerca di un’occupazione è al terzo posto tra 500 regioni. Un record.
A precedere l’Isola soltanto due regioni greche: la Macedonia occidentale e le isole del nord Egeo. Per trovare altre regioni europee con tassi di disoccupazione superiori a quello della Sicilia occorre avvicinarsi o varcare lo stretto di Gibilterra: è il caso delle città autonome di Ceuta e Melilla, enclave spagnole in Marocco, oppure di Guadalupa, possedimento francese nell’Atlantico. Ma il dato siciliano, cresciuto dal 52,9 al 53,6 per cento in soli dodici mesi, racconta tutta la drammaticità di una terra che non riesce a dare un futuro ai giovani.
Per il ministro dell’Istruzione, Marco Bussetti, “si impone un’inversione di rotta”. “Dobbiamo creare – scrive sui social – opportunità di lavoro attraverso una formazione di qualità, altrimenti continueremo a regalare ai Paesi stranieri i nostri laureati di talento”.
Lo scorso anno, nei Paesi dell’Unione europea, la disoccupazione giovanile ha toccato quota 15,2 per cento, in calo di oltre un punto rispetto al 2017. Per avere alcuni termini di paragone, e capire perché i giovani siciliani più intraprendenti siano attratti da altre aree europee, basta scorrere alcuni dati italiani, ma non solo. In Lombardia e in Veneto i giovanissimi in cerca di occupazione sono poco più di un terzo di quelli siciliani: il 21 per cento. E si scende ancora in Emilia-Romagna, dove non si raggiunge il 18 per cento.
Valori che sembrano irraggiungibili ma che, paragonati a quelli di alcune regioni tedesche, sono ancora altissimi. In Germania la disoccupazione giovanile è scesa dal 6,8 al 6,2 per cento. E in Alta Baviera si arriva al 4 per cento. Tassi decisamente più alti in Francia, dove si sfiora il 21 per cento, con la Bretagna che mostra il valore migliore: 16 per cento. Anche Olanda, Slovenia, Malta e Svizzera riescono a mantenere la disoccupazione giovanile su livelli accettabili, al di sotto del 10 per cento. Valori cinque volte inferiori a quelli siciliani.
(Fonte: Repubblica – Palermo. Articolo di Salvo Intravaia)