Il Vescovo emerito Emanuele Catarinicchia ha concluso oggi la sua missione tra noi, per incontrare Colui che per tutta la vita ha amato e servito: Cristo Gesù.
Mons Emanuele Catarinicchia, nato a Partinico (PA), arcidiocesi di Monreale, il 12 luglio 1926; ordinato presbitero il 2 aprile 1949; eletto alla sede vescovile di Cefalù l’11 novembre 1978; ordinato vescovo il 17 dicembre 1978; trasferito a Mazara del Vallo il 7 dicembre 1987 è divenuto vescovo emerito il 15 novembre 2002.
Nei 15 anni di ministero episcopale nella diocesi di Mazara del Vallo, rimane nella memoria e nell’affetto dell’intero popolo di Dio, per gli eventi straordinari che è riuscito a concretizzare:
– la missione popolare nella città di Mazara del Vallo nel bicentenario del miracolo della Madonna del paradiso;
– il XV Sinodo diocesano per promuovere il senso di partecipazione e di corresponsabilità dell’intero popolo di Dio;
– la visita apostolica di Giovanni Paolo II in occasione del IX centenario dell’istituzione della diocesi.
Aldilà di questi eventi straordinari, molto significativi e simbolici, il ministero episcopale di Mons. Emanuele Catarinicchia è stato caratterizzato, nel quotidiano, dalla vicinanza paterna al presbiterio diocesano e dalla cura per le vocazioni al ministero ordinato.
Il suo amore alla Chiesa e alla Chiesa di Mazara del Vallo lo manifestava con una dedizione pastorale gratuita e libera, con una vicinanza amorevole e paterna a tutto il popolo di Dio e al suo presbiterio, con una sana inquietudine che lo portava a mettersi in ascolto di tutti per meglio comprendere la volontà di Dio.
Ha curato, con sapienza, passione ed intelligenza, la formazione dell’intero presbiterio diocesano e religioso e ha promosso il nascere di nuove vocazioni; durante il suo ministero episcopale ha ordinato 30 presbiteri. Le celebrazioni delle ordinazioni diaconali e presbiterali erano eventi di grazia, feste diocesane, creavano entusiasmo in tutti coloro che vi partecipavano.
Per la Chiesa di Mazara del Vallo gli anni del suo ministero sono stati come una “primavera” di rinnovamento, di cui ancora oggi se ne colgono i frutti.
Dal punto di vista sociale, è stato un punto di riferimento concreto e ideale, sia per i presbiteri, sia per tutto il popolo di Dio. Con la sua presenza autorevole, affrontava con dignità e coraggio la difficile e complessa missione della Chiesa e della vita civile.
Si è fatto amare e si è impegnato ad amare, con la sua capacità di rendersi presente nei momenti difficili o strategici che hanno segnato il quotidiano dell’intera Chiesa locale e delle singole famiglie.
Nonostante lo scorrere del tempo e il passare degli anni rimane ancora oggi una figura ideale a cui fare riferimento. Ringraziamo Dio per avercelo dato come vescovo e preghiamo perchè lo accolga tra i Santi. La vergine Maria, che lui tutti i giorni invocava con la recita del rosario, gli apra le porte del paradiso.
Don Giuseppe Alcamo