Per i cristiani, non può essere un’attesa solo temporale e non può essere un’attesa solo umana. Non si tratta di attendere un nuovo dirigente, ma il “vegliardo” e il “custode”, l’uomo della “comunione” che Dio invia al suo Popolo per un tempo ben preciso.
Senza rimpianti per il passato e senza paure per il futuro, l’attesa del vescovo chiede di aprire il cuore al “novum” che Dio stesso sta preparando.
L’attesa del vescovo deve rimettere in movimento la vita spirituale di tutto il Popolo di Dio: acutizzare l’udito, per rinnovare la capacità di ascolto di Dio e dell’uomo; raffinare l’olfatto, per sentire il nuovo profumo di Cristo; sensibilizzare il tatto, per acquisire una rinnovata delicatezza verso i fratelli più fragili; acuire la vista, per vedere oltre l’orizzonte e gioire per tutto quello che di nuovo Dio sta predisponendo per il suo popolo; rinnovare i gusti, per assaporare la dolcezza dei vini prelibati e dei cibi succulenti che Dio sta mettendo sulla tavola di questa umanità.
La vita della Chiesa è innanzitutto un sacramento dell’amore di Dio per l’umanità e l’attesa del nuovo vescovo deve rinverdire questa consapevolezza, eliminando orpelli e caricature, scorie e risentimenti umani, scorciatoie e impurità. L’attesa del nuovo vescovo è per una Chiesa locale un tempo di purificazione, per farsi trovare più splendente e più bella.
La Chiesa di Mazara del Vallo, nella sua fede quasi millenaria, attende con gioia e speranza il vescovo Angelo. Benvenuto Colui che è inviato dal Signore, per servire questa amata e santa Chiesa.
Don Giuseppe Alcamo