La sindrome del tunnel carpale è una neuropatia periferica che può generare formicolii, intorpidimento e dolore alla mano e al braccio ed è dovuta alla compressione del nervo mediano che decorre lungo il braccio e raggiunge le dita passando all’interno di uno stretto canale,il tunnel carpale appunto.
Esso prende il nome particolare di tunnel perché rappresenta una via di passaggio per ben nove tendini e per il già citato nervo mediano, un nervo misto (cioè sia sensitivo che motorio).
La compressione del nervo può scaturire da:
-Un restringimento del tunnel carpale stesso, tale per cui si riduce lo spazio per tutti gli elementi passanti;
-Un ispessimento della guaina sinoviale che ricopre i tendini dei muscoli flessori transitanti per il tunnel carpale;
La compressione del nervo mediano per le ragioni suddette comporta la sua irritazione e successiva infiammazione.
Tale processo infiammatorio è motivo di dolore e di un’alterazione delle funzioni del nervo stesso quali formicolio e senso di intorpidimento alla mano e al polso, bruciore e/o dolore a livello delle dita della mano con conseguente difficoltà anche talvolta ad impugnare gli oggetti.
In genere, tali sintomi compaiono in modo graduale e tendono a peggiorare in due circostanze ovvero nel corso della notte,probabilmente a causa di involontarie flessioni del polso,e durante attività che comportano il piegamento ripetuto o prolungato del polso;
La terapia conservativa è indicata quando i sintomi della sindrome del tunnel carpale sono lievi, sopportabili e in atto da pochi mesi.
Se appropriato e tempestivo infatti questo approccio terapeutico può risultare di enorme beneficio per il paziente.
Tra i trattamenti conservativi per la sindrome del tunnel carpale figurano il riposo dell’articolazione, l’uso di farmaci antinfiammatori ma soprattutto l’utilizzo di un tutore steccato con presa pollice.
L’uso di tale tutore è previsto per impedire al polso di assumere posizioni che acuiscono dolore, formicolio e intorpidimento.
Esso ha la funzione inoltre di immobilizzare parzialmente l’articolazione con l’obiettivo di attenuare il dolore, attraverso la riduzione del carico che si potrebbe produrre in caso di movimento. Il tratto protetto dal tutore si muove solo parzialmente e non viene così sottoposto a sforzi eccessivi.
Il tutore ha una struttura in tessuto trilaminato,traspirante,anallergico con fodera interna in morbido cotone,due stecche in alluminio preformate e modellabili che “immobilizzano” l’articolazione ed infine una chiusura a velcro con cinturini regolabili.
Gli effetti derivanti dall’impiego di un tutore per il polso non sono immediati, ma richiedono alcuni giorni;
il paziente, pertanto, non deve abbattersi se non vede miglioramenti fin da subito!!
Dott. Luciano Amato
(Orthotecnica – Centro Ortopedico Sanitario)