Il prossimo 25 settembre gli italiani saranno chiamati a eleggere il nuovo governo che si insedierà al posto dell’esecutivo guidato da Mario Draghi. In Sicilia si voterà anche per rinnovare il Parlamento regionale. Si potrà votare solo domenica, dalle ore 7 alle 23.
Politiche, come si vota
Il Rosatellum prevede un mix di sistema elettorale maggioritario e proporzionale. Ogni elettore riceverà due schede, una per la Camera dei deputati (rosa) e una per il Senato (gialla). Ciascuna scheda sarà composta da riquadri rettangolari con indicato in alto il nome del candidato uninominale. Tra questi risulterà eletto chi, nel collegio di riferimento, riceverà più voti. All’interno del singolo riquadro, l’elettore troverà inoltre alcuni nomi vicino ai simboli dei partiti. Si tratta dei cosiddetti candidati “bloccati” proporzionali: l’elettore non potrà esprimere alcuna preferenza, ma saranno questi saranno eletti in modo proporzione ai voti ricevuti nel collegio, in ordine di lista.
Politiche, la scheda
Ecco come si può esprimere la preferenza in entrambe le schede. Il voto può essere espresso tracciando un segno sul contrassegno della lista che vale anche per il candidato uninominale collegato, e viceversa; tracciando un segno sul nome del candidato uninominale collegato a più liste in coalizione, che viene ripartito tra le liste in proporzione ai loro voti ottenuti nel collegio; tracciando un segno sul rettangolo contenente il nominativo del candidato del collegio uninominale e un segno sul sottostante rettangolo contenente il contrassegno della lista nonché i nominativi dei candidati nel collegio plurinominale, il voto è comunque valido a favore sia del candidato uninominale sia della lista; tracciando un segno sul contrassegno e un segno sulla lista di candidati nel collegio plurinominale della lista medesima, il voto è considerato valido a favore sia della lista sia del candidato uninominale.
Politiche, i deputati e senatori eletti
Sia alla Camera che al Senato il 61 per cento dei membri verrà assegnato con il proporzionale: ciò significa che tale quota di scranni sarà ripartita in base alle percentuali di voti ottenute da ciascun partito. Si tratta di 244 seggi alla Camera e 122 al Senato. Le candidature sono in questo caso presentate in collegi plurinominali, ciascuno dei quali elegge un numero predeterminato di seggi nei due rami del Parlamento. Sarà possibile votare la lista, ma non esprimere preferenze per i candidati in essa presenti. Il restante 37 per cento (il 2 per cento è riservato alla circoscrizione Estero) sarà invece scelto sulla base di un sistema maggioritario uninominale a turno unico. Esso prevede che in ciascun collegio si presentino i vari candidati e che a vincere sia, semplicemente, quello che ottiene più voti.
Politiche, voto annullato
C’è una circostanza in cui il voto viene annullato perché considerato non valido si verifica se l’elettore sbarra il simbolo di un partito e il nome di un candidato uninominale non collegato a quella data lista.
Regionali, come si vota
Sono 70 i deputati che verranno eletti. La legge elettorale è in gran parte proporzionale, che prevede il voto di preferenza e un premio di maggioranza di sette deputati, tra cui anche il Presidente eletto, alla lista del candidato più votato. Un seggio viene poi assegnato al secondo candidato presidente più votato. I restanti 62 deputati vengono eletti tramite le liste provinciali dove è ammesso il voto disgiunto.
Regionali, la scheda
La scheda per le elezioni Regionali è di colore verde. Per votare occorrerà barrare il simbolo della lista del Presidente (quindi della coalizione), poi segnare con una X il simbolo del partito del candidato deputato e scrivere il nome. Si potrà anche sbarrare, in virtù del voto disgiunto, il presidente di una coalizione e il partito di un’altra.
Regionali, il presidente eletto
Non è previsto ballottaggio, verrà eletto Presidente il candidato capace di prendere anche un solo voto in più dei suoi avversari. C’è la possibilità del voto disgiunto, ovvero esprimere la preferenza per il candidato presidente di uno schieramento e per un deputato di una compagine opposta.
Regionali, il quorum del 5%
Al partito che avrà preso il 5% in almeno 5 province scatterà il seggio. Quindi, un deputato per essere eletto dovrà far parte di uno schieramento che superi il 5% in almeno 5 province e poi aver ottenuto più voti nella lista provinciale che ha appunto superato tale sbarramento. I seggi scattano in base alla percentuale di preferenza ottenuta, più è alta più deputati vengono eletti nella stessa lista.
Regionali, voto annullato
È vietato apporre nelle schede qualsiasi altra indicazione o fare segni, pena voto annullato.
Fonte: Gds.it