«Molti mi chiedono quando gli ospedali torneranno alla normalità, ma abbiamo il dovere di pensare che dopo il 4 maggio l’emergenza Coronavirus non sia conclusa». Lo ha detto l’assessore alla Salute della Sicilia Ruggero Razza in una diretta Facebook sul suo profilo.
«Mentre si allenteranno alcune chiusure – ha aggiunto Razza – sarebbe un grave errore toccare la programmazione ospedaliera. Al momento abbiamo meno di 500 ricoverati e le terapie intensive sono occupate forse dal 10% dei posti disponibili, ma abbiamo il
dovere di immaginare che quando lentamente riprenderanno una serie di attività, possa crescere anche la possibilità del
contagio – ha aggiunto – questo non vuol dire che temiamo una crescita esponenziale. Ma che il maggior contatto tra le persone, anche per motivi di lavoro, potrebbe determinare una graduale crescita delle curve che oggi sono controllate».
«I giorni che vanno dal 4 al 18 maggio saranno i giorni più importanti e non si può immaginare fase 2 senza pensare alla sanità, agli ospedali e soprattutto ai servizi territoriali sanitari e al supporto di controlli con gli strumenti di tecnologia digitale – ha continuato Razza – Sono i giorni più importanti perché vedranno procedere per un verso la graduale riapertura di alcune
attività, e per l’altro verso la commisurazione secondo i parametri indicati anche dal Ministero della Salute degli indici
che ci consentono di comprendere se esiste un rischio di contagio significativo per i nostri concittadini».
L’assessore alla salute ha sottolineato che «stiamo lavorando ad un Piano che ci serve a comprendere che dobbiamo convivere con il virus e il virus non può impedirci di vivere regolarmente, ma dobbiamo adeguarci all’idea che ancora per molti mesi, fino a quando non sarà individuato un vaccino, il virus circolerà in Sicilia, in Italia e nel mondo». Razza ha sottolineato che «resteranno le regole che ci sono state imposte, prima di tutte l’obbligo di quarantena e l’obbligo di registrazione sul sito siciliacoronavirus.it per tutti quelli che rientrano in Sicilia».
Fonte: Gds.it