Dopo che questa mattina per due volte il governo è stato battuto con voto segreto nel corso dell’esame della finanziaria, il presidente dell’Ars Gianfranco Miccichè ha sospeso la seduta.
“Ho sempre sostenuto che per le norme finanziarie non si dovrebbe utilizzare il voto segreto, così come succede in diversi parlamenti nel mondo. È evidente che in questo caso c’è un problema anche nella maggioranza – ha detto Miccichè – non ha senso andare avanti per fare bocciare tutto. Parlerò con il governo e con i capigruppo per decidere cosa fare, forse è meglio fermarsi qui”.
Il presidente dell’Ars non nasconde il suo disappunto. “Avevo sperato, pur in una finanziaria ‘senza soldi’, di poter affrontare alcune situazioni rappresentate dai parlamentari – ha detto Micciché -. Ma non ci sono le condizioni per esaminare emendamenti aggiuntivi, che vengono stralciati. Oltretutto la metà di questi riguardano situazioni che si affrontano per via amministrativa e non per legge”.
E dall’opposizione arriva il duro attacco al governo regionale. “Non è certo un bel periodo per il presidente della Regione. Dopo aver dovuto rinunciare, giocoforza, a Razza, uno dei suoi assessori di punta, nonché suo braccio destro, Musumeci deve ora prendere atto che il suo governo è alla frutta e non può più contare su una maggioranza a sala d’Ercole, come dimostrano le numerose volte che l’esecutivo è andato sotto”, afferma il capogruppo del M5S all’Ars, Giovanni Di Caro.
“Alla luce dei voti d’aula – dice Di Caro – comprendiamo ogni giorno di più l’insistenza del presidente ad attaccare l’istituto del voto segreto, ma non può definirlo, come ha fatto ieri in aula, a voce alta, un voto mafioso. Questo non lo accettiamo. Il voto segreto è una prerogativa del parlamentare d’opposizione che in questa sessione ci ha permesso di bocciare norme inaccettabili, come quella che consentiva di mettere le mani in tasca ai pensionati della Regione”.
Fonte: Gds.it