“Siamo stati criticati per aver esternato più volte ritardi e idee poco chiare, sia sul versante politico che su quello amministrativo, nella delicata fase della redazione della programmazione del ciclo formativo 2022/2025 dei percorsi di Istruzione e Formazione Professionale. I segnali c’erano tutti ed alla fine, alla luce di quanto riportato nell’avviso pubblico allegato al decreto dirigenziale n.1438 dell’11 agosto 2022, avevamo tragicamente ragione, perché esso stravolge l’essenza stessa della funzione educativa, professionalizzante e socializzante della formazione professionale destinata a minori in obbligo scolastico. L’assessore al ramo Alessandro Aricò è riuscito, in poche settimane, a far arretrare di anni il settore, svilendo e azzerando i risultati raggiunti fino a ieri.”
A dichiararlo Giuseppe Messina, Segretario Ugl Sicilia.
“Un sistema di regole, vincoli, limiti, sia nella composizione della classe che nella gestione economico-finanziaria – aggiunge – che rischia di impedire a migliaia di alunni, dal prossimo anno scolastico, di poter frequentare un percorso utile e funzionale alla progettazione del loro futuro.”
Ed ecco l’affondo del sindacalista: “Dopo gli sforzi profusi dal 2018 ad oggi, questo avviso introduce paletti, limiti e criteri che vanificano il lavoro, fatto d’intesa tra parti sociali- assessore-uffici, e disattende quanto sancito dal legislatore nazionale in sede di riforma dei cicli scolastici.”
Il Segretario Regionale Confederale in Sicilia condanna la scelta operata dal governo regionale e per chiarire il senso della posizione critica dell’Ugl verso quello che sembra essere un folle ed incomprensibile disegno distruttivo, richiama sinteticamente il quadro normativo attuale: “L’articolo 33 della Costituzione introduce il principio che lo Stato garantisce l’istruzione attraverso le scuole statali e gli enti e istituti scolastici privati (Scuole dei Mestieri). L’obbligo di istruzione sancito all’art. 34 della Costituzione, fissato per legge a 16 anni, e l’obbligo formativo, introdotto con la Legge n.144/1999 (art. 68), sono stati unificati con la Legge n.53/2003, nel diritto-dovere all’istruzione e alla formazione per almeno dodici anni o, comunque, sino al conseguimento di una qualifica di durata almeno triennale entro il diciottesimo anno di età. L’obbligo di istruzione può essere assolto nel sistema regionale di istruzione e formazione professionale di cui al Capo III del decreto legislativo n.226/2005, di durata triennale o quadriennale. L’istruzione e formazione professionale si articola in percorsi di durata triennale finalizzati al conseguimento di una qualifica professionale (livello EQF 3) o di durata quadriennale (livello EQF 4) finalizzati al conseguimento di un diploma professionale. Successivamente al conseguimento del diploma professionale è, infine, possibile frequentare un anno integrativo finalizzato al conseguimento della maturità professionale, anche ai fini dell’accesso all’istruzione superiore.”
“Perplessità allo schema dell’Avviso emanato dall’Assessorato lo scorso 11 agosto che origina dal reticolato di vincoli punitivi – chiarisce Messina – primo fra tutti quello di spingere verso la composizione di classi da 27 allievi pena l’applicazione di pesantissimi tagli al finanziamento che vanificano l’avvio delle attività formative in quel territorio. Forse, nell’esercitare la potestà esclusiva in materia di istruzione e formazione professionale, alla Regione siciliana è stato conferito anche il potere di costituire classi-pollaio? Gli allievi che si avvicinano ai percorsi IeFP necessitano di una personalizzazione del percorso formativo per reali ed evidenti motivi di svantaggio socio- culturale e di contesto territoriale di appartenenza. Se un minore è a rischio di dispersione scolastica e non risulta iscritto nel Portale del Sistema informativo dell’Istruzione (SIDI), così come nel caso di un allievo bocciato, la famiglia ha il diritto di poterlo iscrivere ad una scuola dei Mestieri. Non possiamo assolutamente indietreggiare ed abbassare la guardia rispetto alla prioritaria necessità di attuare un netto e deciso contrasto all’abbandono ed alla dispersione scolastica”.
“Il malcontento espresso dall’Ugl – prosegue – si basa anche sulla scelta assessoriale di aver ridotto corposamente le ore di didattica in classe a favore della pratica in azienda produrrà due effetti: in primis, una contrazione del livello degli occupati nel settore e, secondariamente, una tangibile difficoltà di poter attuare la formazione aziendale. Stessa cosa dicasi per l’apprendistato. Trovare aziende pronte ad ospitare minori sin dal secondo anno del percorso IeFP è una battaglia persa in partenza, per la fragilità ed esiguità delle imprese presenti e disponibili nel territorio. La Sicilia non è il Nord-Est”.
Lo stesso Segretario dell’Ugl siciliana indica un percorso possibile: “La nostra idea di modello formativo è completamente diverso da quello dell’Assessore Aricò e dal pensiero attualmente dominante in taluni uffici del Dipartimento regionale competente al ramo e vogliamo continuare a sostenere un sistema scolastico dove l’obbligo formativo sia assolto dal minore a prescindere che frequenti una scuola pubblica o una scuola privata convenzionata e dove le regole di gestione e di organizzazione siano le medesime. Per intenderci, così come la scuola superiore statale non ha obbligo di rendicontazione, anche per le scuole dei mestieri dovrebbe funzionare alla stessa maniera. E per evitare speculazioni, posizioni dominanti e eccesso di influenza, basterebbe dare seguito alla norma regionale sul tetto di spesa approvata dal legislatore siciliano qualche giorno addietro.”
Lo strumento di programmazione emanato è un ritorno al passato per il settore che rischia di generare confusione e un sovraccarico amministrativo sui tempi di risposta della burocrazia regionale, allontanando il settore dalle leggi vigenti e, in merito a questo punto, Messina è diretto: “La nostra contrarietà netta all’avviso pubblico è dettata dal fatto che, in un sol colpo, vengono disapplicate norme nazionali e regionali e vanificato il principio costituzionale della scuola a misura di allievo, della scuola inclusiva. E inoltre, la perversione dei vincoli introdotti nel citato avviso si esplica anche nel fatto che esso potrebbe paradossalmente finire col favorire gli enti che non possiedono una struttura organizzativa per istigarli alla contrattualizzazione tramite contratti atipici, in controtendenza rispetto alle norme contrattuali; mentre finirebbe con l’obbligare, al contempo, le Scuole dei mestieri strutturate a dover licenziare i lavoratori a tempo indeterminato e ridurre gli organici, tornando ad ampliare la forbice del precariato.”
L’affondo finale del Segretario Ugl Sicilia: “Sono solo alcune delle ragioni, quelle testé elencate – conclude Messina – per le quali affermiamo che l’assessore Aricò è bocciato come tutti coloro che hanno collaborato alla stesura dell’avviso a dir poco obbrobrioso. I ritardi che si accumuleranno in sede di data di avvio dei percorsi formativi comporteranno il mancato rispetto della norma regionale approvata dall’Ars.”
Comunicato stampa