La dispersione scolastica non è business così come il settore non è di proprietà di qualche organizzazione sindacale. Basta con la speculazione sugli allievi, stop al “mercato delle vacche” e soprattutto, basta con l’esercizio del potere di controllo “a chiamata”. La dispersione scolastica per taluni soggetti economici, cresciuti a dismisura all’ombra di certa politica, è considerata solo un’occasione di guadagno ed non una missione al servizio dei più sfortunati o in difficoltà e per altri, addirittura, costituisce puro esercizio del potere sul territorio. Così come le ispezioni sulle attività degli enti formativi sono fondamentali e vanno fatte a tutti indistintamente, atteso che tutti gli enti formativi devono essere posti sullo stesso livello e non si arrivi a prevaricare il diritto costituzionale ad applicare liberamente un CCNL riconosciuto e rappresentativo.
L’Ugl da tempo combatte contro le distorsioni nel settore della formazione professionale che nel passato sono state sempre il preludio a scandali che hanno pregiudicato l’immagine e l’operatività del sistema formativo siciliano.
Sotto il mirino adesso c’è il segmento dell’Istruzione e della Formazione professionale (IeFP), comparto delicatissimo perché è rivolto ai minori in obbligo scolastico che per accedere ai percorsi triennali o quadriennali per l’ottenimento di una qualifica o un diploma professionalizzante, devono aver acquisito il diploma di scuola media inferiore.
Non è concesso a nessuno, politica compresa, di scherzare sul futuro educativo, istruttivo e formativo dei giovani, perché oltra al danno sociale permanente si finisce col foraggiare la criminalità attraverso l’abbandono scolastico e la dispersione scolastica.
Il comparto IeFP ha avuto negli ultimi anni una crescita nelle ore erogate e nei finanziamenti assegnati perché le Scuole dei Mestieri presenti sul territorio hanno saputo colmare il vuoto educativo e costruire presidi di legalità e di cultura, necessari a contrastare ogni forma di illiceità, soprattutto nei quartieri cosiddetti a rischio della grandi città come dei piccoli centri.
Ciò che va calmierato è il regime di oligopolio che si à determinato nel comparto dell’Istruzione e Formazione professionale con una concentrazione in pochissimi soggetti di una rilevante quota di ore erogate e finanziate. Guardando ai prossimi anni, l’Ugl ha chiesto ripetutamente al Governo regionale, con chiarezza e senza retro pensieri, che la Regione Siciliana introduca un tetto di finanziamento complessivo per gli enti formativi, per prevenire la nascita a dismisura e senza controlli di sedi avventizie e temporanee non sempre collegate con il territorio, senza verifiche appurate e preventive sulla consistenza dei locali, delle attrezzature e dei laboratori ed ha alimentato il “mercato delle vacche”, una sorta di perverso meccanismo che ha alimentato la nascita della figura del ‘procacciatore d’allievi’, una sorta di mediatore a disposizione per riempire le classi senza logica educativa irrompendo a gamba tesa nella delicata fase dell’orientamento scolastico”.
Come Ugl gridiamo il nostro dissenso rispetto a taluni ambienti sindacali che stanno cercando in tutte le maniere di metterci la museruola per escluderci nel settore della Formazione professionale dallo svolgimento dell’attività sindacale tutelata dalla Costituzione Italiana e dalle norme vigenti. Noi non ci stiamo e siamo pronti a qualsiasi azione pur di difendere la nostra rappresentatività, i nostri strumenti di contrattazione e la storia di una organizzazione sindacale che vale 72 anni.
Palermo, 13 giugno 2022
Comunicato stampa UGL