Archiviata l’ubriacatura delle elezioni amministrative tornano a galla i problemi irrisolti e aggravati dagli strascichi elettorali.
I lavoratori del settore della formazione professionale, scottati negli anni dalle facili promesse hanno, gioco-forza, maturato un certo spirito critico e credono solo ai fatti e non più alle facili promesse.
Come organizzazione sindacale da sempre con chiarezza, con spirito critico e propositivo, affermiamo le ragioni della tutela del lavoro e della sostenibilità del settore della formazione professionale che deve vedere centrale il benessere dell’allievo, sopratutto se minore in obbligo scolastico.
Negli ultimi anni il governo regionale ha scelto di sbilanciare verso l’istruzione l’esercizio della delega politico-amministrativa finendo con il relegare in serie B la formazione professionale che pur tuttavia ha colmato un pericoloso vuoto lasciato proprio dal sistema scolastico tradizionale nel contrastare l’abbandono scolastico. È stata una scelta, giusta o sbagliata che sia. Con l’avvento del nuovo assessore regionale, Alessandro Arico’, si era sperato in un cambio di linguaggio per una nuova strategia di valorizzazione e ristrutturazione del sistema.
Pare che, l’assessore Arico’, attraverso le dichiarazioni rilasciate alla stampa, confermi la linea dettata dal suo predecessore senza ancora aver avviato un confronto con le parti sociali.
Eppure l’Ugl ha ribadito più volte il rischio di uno stop delle attività nel comparto dell’Istruzione e della Formazione professionale. Senza una programmazione delle tre annualità relative all’anno scolastico e formativo 2022/2023, potrebbe slittare l’inizio delle attività formative oltre la data del 19 settembre.
Urge una ristrutturazione del settore per arginare la ormai conclamata oligarchia che alimenta una certa concentrazione di risorse nelle mani di pochi.
Per non parlare della formazione destinata agli adulti quale strumento di ricollocamento al lavoro che vede al palo da quasi un anno la graduatoria dell’avviso 8 per il finanziamento delle azioni formative.
Altra tegola che non può cadere sulle spalle dei dipendenti regionali che hanno il sacrosanto diritto alle ferie ad agosto, è quella della procedura lunga e farraginosa per l’effettivo avvio delle attività dell’avviso 8 con i conseguenti impegni di spesa. Non c’è più tempo da perdere e come sindacato, nel silenzio generale, ancora una volta, lanciamo l’allarme sul rischio “scivolone” del sistema formativo regionale e chiediamo all’assessore Arico’ responsabilità e tempi celeri per rimettere in moto la macchina formativa, determinante per garantire il presidio di legalità e cultura sul territorio ed i livelli occupazionali.
A dichiararlo Giuseppe Messina, Segretario Ugl Sicilia.
Comunicato stampa