Un “villaggio dell’Alzheimer” nascerà a Dax, nella regione francese delle Landes. Si tratta di un luogo che dovrebbe ospitare da quando aprirà, a fine del 2019, 120 pazienti con l’obiettivo di far ritrovare una ‘normalità’e testare terapie alternative contro questa patologia. A tratteggiare il quadro è il quotidiano francese Le Monde.
Ispirato al modello olandese di Weesp, vicino ad Amsterdam, il villaggio sarà implementato “per mantenere la partecipazione dei residenti nella vita sociale”, come evidenzia il professor Jean-François Dartigues, neurologo ed epidemiologo. In una piazza quadrata circondata da portici, centro di aggregazione, ci saranno tutti i servizi: birreria, saloni di bellezza e parrucchieri, un auditorium, una biblioteca multimediale e un supermercato. “Nessuna recinzione visibile, una fluidità del traffico grazie a molti percorsi sicuri, in una grande area verde di 7 ettari, ben integrata nella vita sociale e culturale della città”, spiega l’architetto Nathalie Grégoire. Quattro aree dedicate ospiteranno i pazienti, raggruppati per “affinità culturali”, mentre una dozzina di monolocali famiglie o ricercatori in visita. Infatti, giovani ricercatori ‘coabiteranno’ nel “villaggio” con 120 pazienti, caregiver e volontari. Ci saranno anche “cani visitatori”, addestrati ad aiutare a sfuggire all’isolamento psichico in cui la malattia può immergere.
“Il villaggio integra un centro di ricerca che condurrà uno studio comparativo sull’impatto di nuovi approcci terapeutici”, afferma il professor Dartigues. L’obiettivo del progetto, sostenuto anche dall’Agenzia Regionale della Sanità (ARS), è misurare l’impatto di queste nuove modalità di gestione meno ‘medicalizzata’ sulla qualità della vita, ‘in un ambiente senza un camice bianco visibile’. Il centro dovrebbe costare circa 28 milioni di euro, con un budget operativo annuale di quasi 7 milioni. Il prezzo al giorno dovrebbe essere di 60 euro.
(Fonte: Ansa.it)