La guerra dei casseur ha travolto Parigi, investita da un’ondata di rara violenza, e ha oscurato la protesta dei gilet gialli. Gruppi di black bloc, organizzati ed estremamente mobili, hanno seminato distruzione per ore, incendiando, distruggendo e saccheggiando. “Non accetterò mai la violenza – ha commentato Emmanuel Macron dal G20 di Buenos Aires – Chi ha fatto questo vuole solo il caos”. Solo i roghi restano stasera a illuminare le macerie nella Ville Lumière. Attorno agli Champs-Elysées, nei quartieri più chic, i casseur che accompagnano le manifestazioni dei gilet gialli non hanno lasciato in piedi nulla: carcasse fumanti di automobili, cataste di motorini, vetrine spaccate e buie nelle quali si saccheggia a piacere. E vetri, vetri ovunque. Il terzo sabato della protesta dei gilet gialli ha avuto i caratteri di un’insurrezione e si è concluso con 110 feriti, uno grave, e 270 fermi. La polizia è stata attaccata, bersagliata, le auto di servizio incendiate, in un’immagine di assoluta impotenza delle forze dell’ordine ad arginare poche centinaia di teppisti. “Molto mobili e difficilmente controllabili”, li ha definiti il sottosegretario Laurent Nunez. Al punto da dare l’impressione – a metà pomeriggio – di una situazione ormai fuori controllo. A differenza di sabato scorso, gli Champs-Elysees – semidistrutti una settimana fa dalla guerriglia – sono stati blindati: si poteva entrare solo a piedi e dopo un’accurata perquisizione.
In serata, le parole durissime di Macron da Buenos Aires. Il presidente arriverà domattina a Parigi e sarà subito in riunione con il premier e il ministro dell’Interno. Qualcuno, nel governo, chiede ormai apertamente di aprire il dialogo con i gilet gialli che vogliono meno tasse e più potere d’acquisto.
(Fonte: Ansa.it)