Il Senato respinge la mozione di sfiducia contro il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede presentata dal centrodestra con 160 contrari e 131 sì. Cinque senatori dei 297 presenti non hanno partecipato al voto.
Nel suo discorso il Guardasigilli avevo chiesto “gioco di squadra” all’esecutivo sulla giustizia e aveva aperto ai renziani. “Le misure concrete adottate durante l’emergenza – aveva dichiarato Bonafede – sono il frutto del lavoro di squadradi tutto il governo che ha deciso di considerare la giustizia una vera priorità”.
“Tante volte – aveva aggiunto il ministro – all’interno della maggioranza ci siamo interrogati e anche divisi in ordine, per esempio, all’impatto conseguente alla riforma della prescrizione. Su questo punto, così come su tutto l’andamento dei tempi del processo sarà importante una Commissioneministeriale di approfondimento e monitoraggio dei tempi che permetta di valutare l’efficacia della riforma del nuovo processo penale e civile”. Messaggio questo che apre ai renziani, sensibili da tempo al tema.
Il dibattito che ha preceduto il voto
“Voteremo contro le mozioni di sfiducia, ma riconosciamo al centrodestra e Emma Bonino di aver posto dei temi veri. La sua mozione non era strumentale” ha detto Matteo Renzi (Iv) durante quello che ha definito “l’intervento più difficile della mia esperienza politica”. “Ma Bonafede amministri la giustizia, non il giustizialismo e ci avrà al suo fianco” ha intimato il leader di Iv.
Una mozione è stata presentata da tutto il centrodestra (Fdi, Fi, Lega); un’altra da Più Europa. Durante i lavori la presidente del Senato Elisabetta Alberti Casellati ha richiamato i senatori a non fare assembramenti, rispettando le distanze previste per il contrasto al coronavirus. “Senatori, non siamo un buon esempio” ha detto. Voterà la sfiducia al ministro del suo partito il grillino Lello Ciampolillo: “Sono disgustato, Bonafede avrebbe dovuto dimettersi subito”.
“Non c’è alternativa a respingere la sfiducia a Bonafede – aveva scritto su twitter Matteo Orfini, parlamentare del Pd – ma non è obbligatorio farlo fingendo di condividerne le idee. Le politiche per la giustizia di questo governo sono pessime e devono cambiare radicalmente. E spetta al Pd chiederlo. Anzi esigerlo” .
Beppe Grillo cita la poesia di Trilussa, Er nemmico del 1919: che narra la storia di un cane che abbaia tutta la notte malgrado davanti alla villa dove fa la guardia non passi anima viva. E quando una cagnetta di un villino vicino chiede perchè dà l’allarme malgrado non ci sia bisogno, il cane risponde: “Lo faccio per non perdere il posto”.
Bonafede: “Uomo istituzioni, nessun condizionamento”
“I fatti non hanno niente di particolare ne’ tantomeno di eccezionale”. Alfonso Bonafede – presente il premier Conte – ripercorre in aula i termini della nomina al Dap e si difende: “Ci furono condizionamenti? Ancora una volta no”, dice.
Aprendo il suo intervento in aula Bonafede ha detto: “Quando si giura sulla Costituzione si decide di essere in tutto e per tutto uomo delle istituzioni. In queste ultimi 3 settimane si è alimentato fuori da qui un dibattito fatto di illusioni e illazioni ma essendo uomo delle istituzioni ho risposto molteplici volte portando avanti la forza e l’evidenza dei fatti”.
“La lotta al malaffare, senza compromessi, ha sempre animato la mia attività politica. Sulle scarcerazioni dei boss c’è stata una coltre di menzogne senza contatto con la realtà. E’ totalmente falsa l’immagine di un governo che avrebbe spalancato le porte delle carceri addirittura per i detenuti più pericolosi”.
Nessuno “scaricabarile nei confronti della magistratura”, ma “proprio il contrario: rispetto dell’autonomia e dell’indipendenza della magistratura” ha sottolineato il Guardasigilli. “Respingo ogni strumentalizzazione politica riconosco ai giudici di sorveglianza di aver svolto un lavoro importante in un momento difficilissimo, in cui la pandemia, nonostante tutte le cautele adottate, ha messo a dura prova l’intera infrastruttura generale del nostro Paese e, a maggior ragione, un’amministrazione delicata e complessa come quella penitenziaria”.
“I giudici – spiega – hanno applicato leggi vigenti, nella migliore delle ipotesi, da più di 50 anni e che nessuno aveva mai cambiato”. “E il piano anti-covid in carcere – precisa – ha funzionato”. “Nella mozione vengono rivolte contestazioni ardite e infondate, secondo le quali la nomina del dottor Tartaglia sarebbe illegittima. Il relativo atto di nomina, formalizzato con Dpcm 30 aprile 2020, risulta perfettamente conforme alla normativa vigente come confermato dall’esito assolutamente positivo del controllo effettuato sia dal Csm che dalla Corte dei Conti”.
Le dichiarazioni di voto al Senato
“Chiediamo le sue dimissioni, ministro, non perchè è sospettato ma perchè non vogliamo un ministro della Giustizia che sia rappresentante della cultura del sospetto” ha detto Emma Bonino. ”Bonafede ha dato troppi segnali di debolezza, far uscire i boss mafiosi è stata la ciliegina sulla torta di una serie di catastrofi fatte dal grillino, non può rimanere al suo posto” ha dichiarato la senatrice di Fdi, Daniela Santanchè.
“Lei ha tradito 11 milioni di cittadini che ci avevano mandato in Parlamento per combattere la mafia – ha tuonato il senatore ex M5S Mario Giarrusso – e quel segnale era impersonato da un simbolo, Nino Di Matteo, sbandierato in campagna elettorale come destinatario di importanti incarichi”, mentre “il ministero è stato consegnato a una banda di amici di Palamara”.
“La Lega voterà anche mozione sfiducia di Più Europa. Serve un ministro della Giustizia che sia in grado di gestire le carceri, che assicuri che i boss non escano di galera, che ci sia certezza della pena” ha affermato il segretario della Lega Matteo Salvini.
“È chiaro a tutti – ha affermato il senatore dem Franco Mirabelli – che oggi Bonafede è ministro di un governo diverso” di quello gialloverde “e che la discontinuità con quello precedente deve essere maggiore di quanto sia stata finora”.
“Alfonso Bonafede è esattamente il ministro della Giustizia che il Paese meritava. La mozione di sfiducia è l’attacco a un nuovo modello di Paese, più vicino ai cittadini, più equo, più solidale; forte con i potenti e giusto con gli ultimi e gli indifesi” è la difesa del senatore 5 Stelle Marco Pellegrini. “Bonafede – ha aggiunto – ha affrontato problemi lasciati irrisolti dai suoi predecessori per decenni.
“Il gruppo di Liberi e Uguali le rinnova la fiducia, le chiediamo di continuare il confronto con la Commissione giustizia e la Commissione antimafia” ha detto Pietro Grasso.
“Se Bonafede non si dimette, ed è ancora in tempo, noi voteremo a favore della sfiducia” annuncia Luigi Vitali di Fi. “Dal ministro nessuna attenzioni ai minori” è la critica di Paola Binetti (Udc).
La posizione di Iv: “Chiediamo rappresentanza istituzionale”
Se Iv voterà la sfiducia a Bonafede oggi al Senato? “Noi ascolteremo Bonafede in Aula, perché il dibattito parlamentare è fatto per questo e alla luce delle cose che dirà ci sarà anche la posizione del nostro partito” era la posizione di Iv prioma del discorso di Bonafede annunciata dal presidente del partito, Ettore Rosato.
“Non abbiamo chiesto nessun rimpasto di governo – aveva peecisato Rosato – ma facciamo una battaglia sullo sblocco delle infrastrutture. Avevamo chiesto il taglio dell’Irap e il premier Giuseppe Conte ci ha dato ragione”. “Esiste un manuale Cencelli, chiediamo una rappresentanza istituzionale come altri ma non abbiamo chiesto nessun sottosegretario alla giustizia e Gennaro Migliorepotrebbe fare il ministro meglio di Bonafede“.
Italia viva chiede “rappresentanza istituzionale” (spiegano fonti renziane a Repubblica) facendo riferimento al numero dei senatori dei vari Gruppi politici e ai rispettivi posti di governo. Iv ha 17 senatori e il Pd 35: a fronte di un rapporto di uno a due, i primi hanno 27 posti di governo e i secondi tre. Leu 4 senatori e tre posti al governo. E così il partito di Renzi non accetta più che vengano prese decisioni nel governo su cui gli esponenti renziani non siano preventivamente coinvolti. Questa la lettura del malumore di Iv alla vigilia della sfiducia a Bonafede.
Bellanova: “Chiarezza sul giustizialismo”
“Il ministro sa bene – aveva sottolineato la ministra Bellanova ospite della trasmissione ‘Circo Massimo’ su Radio Capital – che ci sono temi sensibili sul giustizialismo, noi continuiamo a pensarla in modo diverso come sulla prescrizione. Allora aspettiamo che il ministro dia segnali importanti in questa direzione. Sulla base di questo si esprimerà il nostro voto in Senato”.
A Italia viva era arrivato l’altolà di Pd e M5s: “Se al Senato voterà la mozione di sfiducia del centrodestra al Guardasigilli Bonafede, si aprirà la crisi, perché un voto contro il ministro della Giustizia è contro il governo”.
La ministra renziana Bellanova aveva confermato che in Iv c’è stata una spinta favorevole alla sfiducia. “Non si facciano tentare”, aveva avvertito il capogruppo dem Graziano Delrio. Sulla stessa linea i Cinque stelle: basta con il tira e molla. Luigi Di Maio: “Il governo è solido e domani lo dimostrerà”.
A Palazzo Chigi c’è stata una riunione di due ore con la capogruppo alla Camera di Iv Maria Elena Boschi. “Chi cerca la spallata non ci sta riuscendo”, dice il presidente della Camera Roberto Fico.
Fonte: Repubblica.it – Alberto Custodero