A poche ore dall’ultimo giro di consultazioni del quirinale per il nuovo governo, si profila l’incarico a una “figura terza, inattaccabile, con standing internazionale”. Potrebbe proporlo ai partiti lo stesso capo dello Stato Sergio Mattarella, come ultima spiaggia per evitare le elezioni.
In realtà, qualcosa sembra già muoversi. E dopo la chiusura del Pd, Luigi Di Maio si fa di nuovo avanti con la Lega. Il capo politico dei 5 stelle fa un passo indietro e dice di essere pronto a sostenere quel governo a termine proposto due giorni fa da Salvini, concordando solo con lui un premier “terzo”, esterno ai partiti.
Il segretario della Lega ha fatto la sua ultima offerta al M5s chiedendogli un accordo per governo a tempo che possa portare ad una nuova legge elettorale e sterilizzare l’aumento dell’Iva. E la prima reazione del Movimento è stata picche. Ma Luigi Di Maio, dopo aver sparato a zero contro il governo di tregua, ipotesi allo studio del Colle, e lanciato l’appello per un ritorno veloce alle urne a giugno, adesso sembra riaprire all’ipotesi di una trattativa.
Come? Abbandonando l’idea della premiership a tutti i costi e aprendo ad un governo che faccia capo ad una figura terza. Resta il fatto che fino a ieri gran parte della base e molti esponenti M5s davano come chiusa la porta. Anche Riccardo Fraccaro, che affianca Alfonso Bonafede nel circolo degli esponenti pentastellati più vicini a Di Maio, dice “No al ribaltone da seconda Repubblica: per superare lo stallo dobbiamo tornare subito al voto”. Se “non lo sapessi complice definirei Salvini un ingenuo” attacca pure Manlio Di Stefano mentre anche l’ortodosso Nicola Morra mette in guardia: “vedo avvoltoi della Troika volare su cieli di Roma. Ma noi non appoggeremo mai un governo tecnico”. Matteo Salvini approfitta invece dell’attesa per la risposta di Di Maio per lanciare la campagna di tesseramento alla Lega promossa in più di mille piazze italiane e per attaccare il premier Paolo Gentiloni sui migranti. “Chiamate un medico!” afferma commentando le parole del presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, che vede la presenza di stranieri in Italia come una possibilità di arginare il nostro calo demografico.
In ogni caso, domani Mattarella chiederà per l’ultima volta ai partiti di scoprire le carte. Ma soprattutto di portargli numeri e non richieste di tempo o meri desideri di parte. Espletata la verifica finale Mattarella in un paio di giorni lancerà la sua proposta. L’obiettivo, così come proposto da Salvini, è un Governo che duri fino alla fine di dicembre per tornare a votare nel febbraio 2019.
Ovviamente la lista dei premier possibili di questo ultimo tentativo è top secret. Ma dal profilo generale si possono individuare alcune personalità: da Sabino Cassese, ex della Consulta; Giorgio Lattanzi, attuale presidente della Corte costituzionale; Alessandro Pajno, presidente del Consiglio di Stato; Raffaele Cantone, magistrato a capo dell’Autorità per l’Anticorruzione; e gira anche il nome di Carlo Cottarelli.
(Fonte: Gds.it)