D.:《Salve Avvocato, mi è arrivata una bolletta della luce con un importo elevatissimo relativo alla mia seconda casa disabitata ormai da agosto. Sono convinta che si tratti di un errore ma non so come muovermi esattamente senza sbagliare perché ho paura che se non pago possano distaccarmi la fornitura di luce. Cosa devo fare?》
R.:” Tranquillizziamo, innanzitutto, la lettrice dicendo che il distacco della luce non può mai avvenire repentinamente, ma è prima necessaria una diffida scritta con raccomandata a.r. da parte del fornitore e un graduale depotenziamento dell’energia fornita.
Detto ciò, vediamo come contestare una bolletta dai consumi esorbitanti.
Spesso, le bollette esorbitanti vengono emesse a seguito di un lungo periodo di fornitura senza comunicazione della lettura da parte dell’utente o in occasione della sostituzione dei contatori.
In caso di sostituzione del contatore, si consiglia di prendere sempre nota dei consumi visibili nel vecchio contatore al momento della sostituzione proprio per evitare che successivamente lo stesso possa essere manipolato o danneggiato durante il trasporto non consentendo più una verifica attendibile dei consumi.
In ogni caso, sia che l’anomalia dell’ importo dipenda dalla sostituzione del contatore, che dal suo malfunzionamento o da un conguaglio l’utente può sempre contestare i dati contenuti nella bolletta dimostrando che il consumo è inferiore rispetto a quello indicato in fattura.
Per contestare la bolletta, l’utente deve innanzitutto inoltrare un reclamo alla società fornitrice (mediante pec o racc. a.r.), al fine di chiedere una verifica del contatore e un ricalcolo dei consumi.
Se il gestore del servizio non risponde al reclamo, sarà necessario esperire un tentativo di conciliazione presso Arera (Autorità di regolazione energia, reti e ambiente).
Se l’utente non è soddisfatto del risultato ottenuto potrà procedere con l’instaurazione di un’ordinaria causa civile davanti alla competente autorità giudiziaria.
In tale sede dovrà fornire la prova della non corretta fatturazione.
Secondo la giurisprudenza la prova della non correttezza della bolletta può essere fornita in qualsiasi modo.
Ad esempio tramite il confronto con le precedenti bollette che non hanno mai evidenziato consumi anomali o con la prova della destinazione dell’immobile.
Nel caso di specie, il fatto che la casa della lettrice sia disabitata da agosto porta a ritenere che la bolletta esorbitante sia del tutto illegittima”.
Avv. Giuseppina Gilda Ferrantello – Diritto dei Consumatori
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