Il bollo auto è quel tributo regionale obbligatorio che tutti i proprietari di auto, moto e motorini e di veicoli in generale, sono tenuti a versare alla Regione di residenza, entro una specifica scadenza.
Vediamo in dettaglio cosa succede e cosa si rischia se non si paga la tassa automobilistica entro la scadenza, come rimediare al mancato, ritardato o insufficiente pagamento del bollo auto attraverso il ravvedimento operoso e dopo quanti anni il bollo auto va in prescrizione.
In caso di bollo non pagato entro la scadenza (e dunque entro l’ultimo giorno del mese successivo a quello in cui il bollo è stato pagato l’anno precedente ossia ad esempio il 31 gennaio se la scadenza è a dicembre), l’Agenzia delle Entrate o la Regione avviano la procedura di recupero del credito. Inizialmente, inviano al proprietario dell’automobile un avviso bonario con il quale lo informano che il pagamento del bollo risulta omesso e lo invitano a sanare la sua posizione entro 30 giorni dal ricevimento della lettera.
Se tale avviso viene ignorato, si parla di “iscrizione a ruolo del bollo auto non pagato”, un atto formale che comporta la ricezione di una cartella di pagamento. Se entro 60 giorni non si procede al pagamento, ecco che si può incorrere in ulteriori e poco piacevoli procedure esecutive come il fermo amministrativo dell’automobile.
Tuttavia, i bolli auto non pagati vanno in prescrizione. Ed è una cosa, questa, che non tutti sanno. Cosa significa? Che esiste un termine massimo entro cui l’Agenzia delle Entrate o la Regione possono richiedere il pagamento dei bolli arretrati: una volta decorso tale termine, se l’automobilista non ha versato la tassa o non trova più le ricevute degli avvenuti pagamenti, viene considerato “libero” e non può essere sottoposto ad alcun obbligo ulteriore.
Per quanto riguarda i tempi di prescrizione del bollo auto gli stessi sono entro il 3° anno successivo a quello della scadenza del versamento, per cui l’omesso pagamento della tassa automobilistica si prescrive dall’anno successivo, trascorsi i 3 anni.
Attenzione, però: se nell’arco dei tre anni si riceve un avviso di accertamento, i tre anni si interrompono e ricominciano a decorrere dal giorno successivo al ricevimento della lettera. Lo stesso succede se si riceve una cartella esattoriale: la cartella per il bollo auto si prescrive in tre anni, e a confermarlo è stata la Cassazione.
Come si fa, dunque, a far valere la prescrizione del bollo auto?
Se si riceve un avviso bonario (o una cartella esattoriale) fuori tempo massimo, è necessario contestarlo entro 60 giorni davanti alla Commissione Tributaria Provinciale. In caso contrario, l’atto fiscale – sebbene i tre anni siano passati – si consolida, e il bollo auto deve essere pagato.
Se si avesse il dubbio di non essere in regola con i pagamenti, è possibile effettuare una verifica online sul sito della Regione di residenza o dell’Agenzia delle Entrate, oppure sul sito dell’Aci”
Avv. Giuseppina Gilda Ferrantello
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