D.:”Cosa rischia chi non raccoglie per strada i bisogni del proprio cane ed imbratta così facendo le strade ed i muri?“
R.: “Partiamo subito col dire che non raccogliere le feci del proprio cane da terra può portare a delle conseguenze molto spiacevoli quali una multa salata o addirittura l’arresto.
Nello specifico, l’art. 639 c.p. stabilisce che: ”Chiunque, fuori dei casi preveduti dall’articolo 635, deturpa o imbratta cose mobili altrui è punito, a querela della persona offesa, con la multa fino a euro 103 ”.
La pena si fa decisamente più severa se il fatto è commesso su beni immobili o su mezzi di trasporto pubblici o privati, come auto, taxi o autobus.
In questi casi, il secondo comma dell’art. 639 c.p. prevede la pena della reclusione da uno a sei mesi o della multa da 300 a 1.000 euro .Nei casi di recidiva, ossia se si commette più volte il fatto, per le ipotesi di cui al secondo comma, la pena prevista è quella della reclusione da tre mesi a due anni e della multa fino a 10.000 euro.
Il codice penale punisce, quindi, il padrone poco attento o noncurante che non raccogliendo le feci del proprio animale e lasciandole in luogo pubblico “sporca”, così facendo, l’ambiente.
Altra cosa da tenere a mente è che si commette reato anche se l’imbrattamento è temporaneo, superficiale e di modesta entità.
Anzi, è proprio la possibilità di poter ripulire facilmente le feci non rimosse del cane che lo differenzia dal reato più grave di danneggiamento. Si verifica questo caso quando le conseguenze dello “sporco” sono così gravi da risultare permanenti, al punto da deteriorare o rendere in tutto o in parte inservibili i beni altrui.
Stesso discorso vale per le deiezioni liquide in luogo pubblico: per intenderci, la pipì dell’amico a quattro zampe sul muro del palazzo o vicino al lampione della luce.
Come stabilito dalla Corte di Cassazione, con sentenza n. 7082/2015, in questa eventualità, l’accortezza di lavare la parte imbrattata con acqua e ripulire può consentire di evitare la condanna in caso di denuncia.
Spesso i Comuni in aggiunta a quanto previsto dal codice penale, impongono ai padroni di animali anche l’obbligo di portare con sé sacchetto e paletta quando sono a spasso con il proprio cane, per essere pronti a qualsiasi evenienza.
Pertanto, rispondendo alla domanda del lettore, se vediamo qualcuno non raccogliere gli escrementi del cane per strada possiamo segnalare l’accaduto alla locale Polizia municipale e chiederne l’intervento immediato”.
Avv. Giuseppina Gilda Ferrantello