Una della maggiori preoccupazioni degli automobilisti che ricevono la notifica di una multa riguarda la possibilità di evitare la sospensione della patente di guida e la decurtazione dei punti. Vediamo se ciò è lecito e possibile.
Tale soluzione è perfettamente lecita e la sua legalità è stata confermata dalla Corte Costituzionale, la quale ha sottolineato che questo meccanismo – che favorisce gli automobilisti che hanno una maggiore disponibilità economica e che possono decidere di pagare la sanzione per mancata comunicazione dei dati del conducente per evitare la sospensione della patente – non lede il principio di uguaglianza previsto dalla nostra Costituzione.
Infatti, sia la decurtazione dei punti della patente che la sospensione della patente di guida sono sanzioni accessorie “personali” cioè che possono colpire soltanto chi ha effettivamente commesso l’infrazione.
Uno dei principali motivi sui quali fondare il ricorso contro la sanzione per mancata comunicazione dei dati da parte del conducente è la notifica oltre i termini di legge.
Anche per tale violazione la notifica deve avvenire entro uno specifico termine, che non è quello di novanta giorni previsto per la generalità delle altre violazioni.
La multa per la mancata comunicazione dei dati del conducente deve, infatti, essere notificata nel termine più lungo di centocinquanta giorni dalla notifica del verbale principale (cioè del verbale per il quale era previsto l’obbligo di comunicare i dati del conducente).
Questo perché l’omessa comunicazione si perfeziona decorsi sessanta giorni dalla notifica del primo verbale e cioè alla scadenza del termine entro il quale poter procedere con la comunicazione dei dati del conducente.
Scaduto tale termine e perfezionata la violazione inizia a decorrere il termine ordinario di 90 giorni per la notifica del verbale per omessa comunicazione dei dati del conducente”.