Per navigare su Internet senza troppi problemi è necessario avere a disposizione una buona connessione in grado di offrire una velocità in download e in upload di ottimo livello.
Molti consumatori, però, lamentano di aver stipulato un contratto in cui viene garantita una certa velocità di navigazione che però non è poi concretamente assicurata dall’operatore prescelto.
In questo caso è necessario effettuare un controllo certificato sulla velocità della connessione: per questo l’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni ha realizzato uno strumento, Nemesys, un software, scaricabile dal sito www.agcom.it studiato per analizzare la velocità della nostra linea.
Per poter effettuare misure valide con Nemesys è pero’ necessario che il computer sia collegato al modem router tramite cavo Ethernet, che il WiFi sia spento, che non ci siano altri dispositivi che si collegano alla rete Internet né tramite cavo né tramite WiFi (smartphone, tablet, smart TV, dispositivi IPTV o VoIP,…), che non vengano avviati trasferimenti di dati, che sul PC ove s’installa Nemesys CPU e RAM non risultino talmente sovraccariche da non permettere il normale funzionamento del software.
In alternativa per misurare in maniera orientativa la velocità della propria connessione ad internet è possibile utilizzare altri software on line.
I risultati ottenuti vanno confrontati con la velocità minima dichiarata dal proprio fornitore internet, spesso riportata sul contratto stipulato con quel fornitore.
Se il valore è al di sotto del minimo garantito dal contatto sottoscritto con il gestore telefonico, il consumatore potrà formalizzare un formale reclamo tramite raccomandata A/R o pec per ottenere il ripristino degli standard previsti dal proprio operatore e per richiedere il rimborso forfettario per la scarsa qualità del servizio.
E’ bene ricordare che, in questo caso, qualora, invece, il consumatore decidesse a seguito del disservizio di recedere dal contratto (o di passare ad altro operatore) non potranno essere applicate penali.
Decorsi 30 giorni, in caso di mancata risposta al reclamo (ovvero questa non fosse soddisfacente) sarà possibile attivare una procedura di conciliazione e avviare una conciliazione paritetica oppure ricorrere al Corecom o al Conciliaweb, nuovo strumento dell’autorità attivo da luglio 2018.”