Per duplice omicidio colposo, il Tribunale di Marsala ha condannato i cinque imputati del processo scaturito dall’incidente sul lavoro in cui, il 15 febbraio 2017, a Mazara del Vallo, morirono due operai, Giuseppe Romeo, di 52 anni, e Vincenzo Miraglia, di 33, entrambi di Palermo, schiacciati dall’alto traliccio-antenna della Telecom Italia sul quale stavano lavorando.
I cinque imputati condannati, «per colpa consistita – secondo l’accusa – nella inosservanza di specifiche previsioni di legge in materia di sicurezza sul lavoro», Fabrizio Silvestri, committente dei lavori per Telecom Italia (due anni e mezzo di reclusione), Francesco Lupo, progettista, direttore dei lavori, responsabile dei lavori, coordinatore per la sicurezza in fase di progettazione e in fase di esecuzione per Telecom Italia (tre anni e mezzo di reclusione), Luca Bersani, legale rappresentante di Comtel e datore di lavoro fino all’1 dicembre 2016 (tre anni), Vincenzo Cassese, legale rappresentante di Comtel e datore di lavoro dopo l’1 dicembre 2016 (tre anni), e Lucia Priore, responsabile del Servizio di prevenzione e protezione di Comtel (tre anni). Tutti gli imputati sono stati assolti dall’accusa di lesione personale colposa in danno di Domenico Firriolo «perché il fatto non sussiste».
Teatro dei fatti fu la contrada Affacciata, nell’entroterra di Mazara del Vallo, dove tre operai stavano lavorando nell’ambito di un appalto commissionato da Telecom Italia a Comtel (e da questa dato sub-appaltato a Romeotel) per lo smontaggio, la manutenzione e il rimontaggio di un’alta antenna per la telefonia mobile. Romeo e Miraglia si trovavano sul traliccio portante, ad un’altezza di 18 metri dal suolo, quando all’improvviso avvenne il crollo.
Fonte: Gds.it