Non si riesce a capire se la scomparsa è un mistero o una barzelletta. Manca una risposta di chiarezza. Vale la pena ricordare che nei comunicati della stampa comunale non si è dato più notizia della firma nel Libro d’onore nelle cerimonie di visite in città di autorità pubbliche e personaggi illustri, nonostante sia prassi rigorosa del cerimoniale in tutte le sedi istituzionali nazionali, regionali e delle città medie e grandi. Il Libro d’Onore di Mazara venne istituito nella seconda metà del secolo scorso affidato alla Segreteria generale e alla disponibilità del Cerimoniere. Porta firma del presidente del Consiglio prof. Amintore Fanfani, di Sua Santità papa Giovanni Paolo II, del Capo dello Stato Azeglio Ciampi, del Presidente della Regione Lo Giudice, del Presidente della Commissione Pesca dell’U.E Stevenson, dei vescovi di Palermo e di Napoli, di Ministri italiani, della Tunisia e Algeria, di artisti e scrittori, poeti famosi e di persone che hanno ricevuto la cittadinanza onoraria. Pezzi di storia, molte firme apposte all’inizio o a conclusione di incontri importanti o di eventi straordinari della città, accompagnate da pensieri profondi, elogiativi della storia millenaria o del patrimonio artistico di Mazara del Vallo. I ricordi, le parole sono preziosi in questa città affogata nell’effimero.
La scomparsa del Libro d’Onore ed il suo mancato utilizzo è impoverimento della vita pubblica, culturale e storica. E’ errore comportamentale e culturale ritenere che la vita pubblica e civile della città possa iniziare cancellando il passato e le sue radici. La Mazara dei giovani può guardare con fiducia al futuro se conoscesse bene la storia della propria Città per confrontarsi e superarsi in una democrazia sempre più ancorata ai diritti individuali di cittadinanza.
Istituto di ricerca e sviluppo Il Duemila