Quando si parla di danni del fumo da sigaretta la prima cosa a cui si pensa sono i polmoni. In realtà fumare mette in pericolo anche un altro organo vitale: il cuore. “Tabacco e malattie cardiache” è proprio il tema principale della Giornata mondiale senza tabacco del 2018. L’Organizzazione Mondiale della Sanità nel 1988 ha scelto di dedicare un giorno, il 31 maggio, alla lotta al vizio.
Il focus di quest’anno non è casuale: il tabagismo è infatti la seconda causa di malattie cardiovascolari. Fumare o subire passivamente il fumo fa restringere o dilatare vene e arterie, aumenta la pressione sanguigna e accelera la formazione di placche nei vasi. La colpa, ovviamente, è delle sostanze che si sprigionano con la combustione del tabacco, soprattutto il monossido di carbonio che provoca un’insufficiente ossigenazione dei tessuti.
Per questo chi fuma ha più possibilità di avere infarti, ictus cerebrali e aterosclerosi. In occasione della Giornata, Regioni, Comuni e Asl hanno organizzato diverse iniziative in un Paese in cui i fumatori sono 11,7 milioni, più del 22% della popolazione, che ogni anno conta tra i 70mila e gli 83mila decessi causati dal fumo.
La Lilt – Lega italiana per la lotta contro i tumori – ha lanciato una campagna di sensibilizzazione. Tra le immagini scelte un paio di chiavi e una porta aperta per “aprirsi alla buona salute”. Mentre già da qualche giorno, a Milano, in piazza Scala, è spuntata una maxi sigaretta spenta, un’iniziativa della Fondazione Veronesi accompaganta dallo slogan “Spegni l’ultima”.
(Fonte: Tgcom24.mediaset.it)