Palermo accoglie Papa Francesco. L’elicottero con a bordo papa Francesco, proveniente da Piazza Armerina, è atterrato nell’area del Porto di Palermo intorno alle 10,45.
Almeno 80 mila i fedeli arrivati nel capoluogo siciliano, tra isolani e residenti in altre regioni d’Italia.
Papa Francesco, accompagnato dall’arcivescovo di Palermo Corrado Lorefice, è arrivato a bordo della ‘papamobile’ scoperta nell’area del Foro Italico, dove celebrerà la messa nella ricorrenza liturgica del beato Pino Puglisi. L’area è affollata da decine di migliaia di persone che acclamano il Pontefice al suo passaggio: tra la folla spicca un grande striscione “Rinnoviamo la Chiesa”.
“Chi vive per sé, chi moltiplica i suoi fatturati, chi ha successo, chi soddisfa pienamente i propri bisogni appare vincente agli occhi del mondo. La pubblicità ci martella con questa idea, idea di cercare il ‘proprio’, dell’egoismo, eppure Gesù non è d’accordo e la ribalta. Secondo lui chi vive per sé non perde solo qualcosa, ma la vita intera; mentre chi si dona trova il senso della vita e vince”.
Così papa Francesco durante l’omelia al Foro Italico, a Palermo. “Dunque c’è da scegliere: amore o egoismo – ha proseguito -. L’egoista pensa a curare la propria vita e si attacca alle cose, ai soldi, al potere, al piacere. Allora il diavolo ha le porte aperte. Il diavcolo entra dalle tasche. Se tu sei attaccato ai soldi c’è i diavolo. Fa credere che va tutto bene ma in realtà il cuore si anestetizza. L’egoismo è un anestetico molto potente”. “Questa via finisce sempre male: alla fine si resta soli, col vuoto dentro, circondati solo da chi vuole ereditare – ha aggiunto -. È come il chicco di grano del Vangelo: se resta chiuso in sé rimane sotto terra solo. Se invece si apre e muore, porta frutto in superficie”.
“Venticinque anni fa come oggi, quando morì nel giorno del suo compleanno, coronò la sua vittoria col sorriso, con quel sorriso che non fece dormire di notte il suo uccisore, il quale disse: ‘c’era una specie di luce in quel sorriso'”. Così papa Francesco a Palermo su don Puglisi.
“Padre Pino era inerme, ma il suo sorriso trasmetteva la forza di Dio: non un bagliore accecante, ma una luce gentile che scava dentro e rischiara il cuore – ha detto nella messa al Foro Italico -. È la luce dell’amore, del dono, del servizio.
“Abbiamo bisogno di tanti preti del sorriso, di cristiani del sorriso – ha aggiunto -, non perché prendono le cose alla leggera, ma perché sono ricchi soltanto della gioia di Dio, perché credono nell’amore e vivono per servire. È dando la vita che si trova la gioia, perché c’è più gioia nel dare che nel ricevere”. Il Papa ha quindi chiesto: “volete vivere anche voi così? Volete dare la vita, senza aspettare che gli altri facciano il primo passo? Volete fare il bene senza aspettare il contraccambio, senza attendere che il mondo diventi migliore? Volete rischiare per il Signore?”.
“Ai mafiosi dico: cambiate fratelli e sorelle! Smettete di pensare a voi stessi e ai vostri soldi, convertitevi al vero Dio di Gesù Cristo! Altrimenti, la vostra stessa vita andrà persa e sarà la peggiore delle sconfitte. Se la litania mafiosa è: ‘Tu non sai chi sono io’, quella cristiana è: ‘Io ho bisogno di te’. Se la minaccia mafiosa è: ‘Tu me la pagherai’, la preghiera cristiana è: ‘Signore, aiutami ad amare'”, ha detto il Pontefice nell’omelia. Voi sapete che il sudario non ha tasche – ha insistito Francesco, non si può portare niente”.
“Non si può credere in Dio ed essere mafiosi. Chi è mafioso non vive da cristiano, perché bestemmia con la vita il nome di Dio-amore. Oggi abbiamo bisogno di uomini e di donne di amore, non di uomini e donne di onore; di servizio, non di sopraffazione; di camminare insieme, non di rincorrere il potere”.
Alle 13.30 Bergoglio raggiungerà la missione Speranza e Carità del missionario laico Biagio Conte, che a Palermo assiste migliaia di poveri e garantisce loro pasti caldi. Nella mensa di via Decollati il Papa consumerà con gli ospiti del centro un frugale pranzo preparato nella cucina della missione e alle 15 si sposterà nel quartiere che fu di don Puglisi – nel luogo dove il parroco di Brancaccio fu assassinato – e che il sacerdote tentò di ripulire dalla mafia e dai soprusi.
Seguirà una visita alla parrocchia di San Gaetano e alle 15,30 in Cattedrale per incontrare parroci, sacerdoti e seminaristi di tutta la Sicilia, superiori e superiore delle comunità religiose dell’Isola, accompagnato dall’arcivescovo di Palermo Corrado Lorefice. A chiudere la visita pastorale, alle 17, l’incontro in piazza Politeama tra il Pontefice e i giovani (saranno 4.500, secondo la stima della Curia, i ragazzi presenti in piazza Castelnuovo, davanti al teatro Politeama).
Volontari, scouts, protezione civile e forze dell’ordine hanno distribuito bottigliette d’acqua ai fedeli al Foro Italico. Dopo l’omelia del Pontefice una sessantina di sacerdoti e 240 ministri straordinari hanno dato ai fedeli 50mila ostie consacrate. In precedenza i fedeli avevano lamentato la mancanza di bottiglie d’acqua. Qualcuno ha avvertito malesseri e abbassamenti di pressione.
La prima tappa del Papa in Sicilia è stata Piazza Armerina, nell’Ennese. Al Suo arrivo in elicottero, nel Campo sportivo “San Ippolito”, dopo lo scalo tecnico all’aeroporto di Sigonella, il Papa è stato accolto dal vescovo di Piazza Armerina, monsignor Rosario Gisana, dal prefetto di Enna, Maria Antonietta Cerniglia, e dal sindaco della città, Nino Cammarata. Poi si è trasferito in auto a Piazza Europa per l’incontro con i fedeli, circa 40mila, prima di partire per Palermo.
(Fonte: Gds.it)