Il Venerdì Santo è una delle giornate più importanti per i Cristiani che, con essa, commemorano la Passione e Crocifissione di Gesù Cristo. Si tratta di una festività dalle regole strette e dai dettami ferrei fra cui quello, per i fedeli dai 14 anni d’età in su, di astenersi dalla carne (sono ammessi, invece, uova e latticini), mentre il digiuno ecclesiale, consistente nel consumare un suolo pasto durante la giornata, è imposto ai fedeli tra i 18 e i 60 anni d’età.
Il digiuno si compie come segno di penitenza per i peccati di tutti gli uomini che Gesù è venuto ad espiare nella Passione. Il digiuno e l’astinenza non sono invenzioni recenti. Essi, insieme alla preghiera, all’elemosina e alle altre opere di carità appartengono, da sempre, alla vita e all’azione penitenziale della Chiesa perché rispondono al bisogno permanente del cristiano di conversione al regno di Dio.
Il Venerdì Santo, inoltre, è un giorno in cui non si celebra l’Eucarestia e le campane delle Chiese non suonano in segno di lutto, ad eccezione di Milano, dove, per via del rito ambrosiano, esse suonano sino all’annuncio della morte di Cristo, alle ore 15.00